Alcune settimane fa Massimo Mariotto, produttore ortofrutticolo veronese sulle pagine del quotidiano L’Arena (notizia ripresa dal Corriere Ortofrutticolo) affermava che "il radicchio di Verona Igp non ha mercato, specie tra la grande distribuzione organizzata che snobba il prodotto certificato, un autentico "sconosciuto".
Sulla questione è voluta tornare Cristiana Furiani (nella foto), responsabile commerciale della società agricola cooperativa Geofur di Legnago (Verona), al momento l’unica azienda certificata nella produzione e vendita del Radicchio di Verona IGP (Indicazione Geografica Protetta), che già l’11 dicembre scorso in un’intervista al Corriere Ortofrutticolo (leggi news) aveva affermato come il prodotto abbia grandi potenzialità di crescita.
Furiani, dopo il punto di vista di Mariotto, insiste e aggiunge: "Il radicchio verona igp si ottiene seguendo un disciplinare che impone delle regole dando al consumatore finale un prodotto differenziato nettamente in qualità ma che ha degli oneri sia economici che documentali che non tutte le aziende vogliono o possono affrontare. Concordo con chi dichiara che non c’è consapevolezza tra i produttori agricoli dell’importanza di aver ottenuto dal 2008 il riconoscimento dell’igp ma ciò è sicuramente dovuto alla mancanza di qualcuno che dia le informazioni necessarie a svilupparlo. Dove mi propongo trovo interesse ed entusiasmo nei confronti del Radicchio Verona Igp, a supporto di ciò porto l’esperienza degli ultimi 2 anni nel corso dei quali abbiamo investito nel prodotto e avuto un’ottima risposta dal mercato e dalla gdo".