RADICCHIO ROSSO TARDIVO, SEMPRE PIÙ BRAND VINCENTE

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Il radicchio rosso tardivo sta diventando sempre più il brand di un ampio territorio delle province di Treviso, di Venezia e di Padova. E’ volano economico e turistico, sta ridando fiato al reddito degli agricoltori, favorisce gli investimenti, crea occupazione e regala visibilità.

Lo confermano i numeri: in meno di quindici anni si è passati da 2 mila a 20 mila tonnellate, mentre la produzione lorda vendibile da 4 milioni di euro è schizzata a 56 milioni. Le feste dedicate al radicchio, che si susseguono dalla fine di novembre fino a tutto febbraio, stanno diventando sempre più appuntamenti cult, che calamitano migliaia di persone e mobilitano complessivamente centinaia di migliaia di euro. Al centro dell’attenzione ci sono sempre i radicchi, ma attorno ad essi si organizzano vetrine di altri ortaggi tipici del territorio ed esposizioni di artigianato e di servizi all’agricoltura.

Si svolge, inoltre, una vivace attività culturale, di aggiornamento dei coltivatori, di rassegne enogastronomiche e d’intrattenimento. E’ indicativo che quest’anno a Zero Branco si siano visti il gotha della politica veneta, in testa il presidente della Regione Luca Zaia, esponenti del mondo economico e agricolo, rappresentanti della grande distribuzione. Tra gli stand della mostra si sono notati Fabrizio Stella, direttore dell’Avepa (l’agenzia regionale del Veneto per il pagamenti in agricoltura) e Patrizio Montanari, buyer nazionale radicchi di Coop Italia. Si sono soffermati davanti allo stand di OPO Veneto, un’armonia di colori e di forme: con i rossi tardivi Igp di Treviso, esibiti nelle nuove confezioni, erano esposti anche gli altri magnifici radicchi Igp del Veneto (variegato di Castelfranco, rosso di Verona e di Chioggia).

Una felice rappresentazione dell’orto veneto invernale, che ha nei radicchi la sua forza e la sua ricchezza. Il commento di Patrizio Montanari: “Vedo in mostra magnifici radicchi, un’ottima impressione. Si capisce quanto lavoro c’è alle spalle di questi ortaggi e quindi il loro valore. Per me è un piacevole tuffo nella terra dei radicchi di Treviso. In particolare, vanno sottolineati l’impegno e l’investimento di OPO Veneto per allargare le vendite dell’ortaggio in nuove aree, al di fuori dei mercati tradizionali”.

Per Fabrizio Stella la rassegna di Zero Branco, come le altre manifestazioni del genere, sono interessanti opportunità per evidenziare il valore e il peso economico dei radicchi nell’orticoltura veneta, la qualità ed i pregi. “Il radicchio, rileva Francesco Daminato, presidente di OPO Veneto, orticoltore, è un prodotto eccezionale, che comincia a posizionarsi bene anche in mercati nuovi e all’estero. Le feste, che gli sono dedicate, ne rafforzano l’identità e la garanzia di origine. A questo punto è importante presentarsi ai produttori con radicchi di qualità certificata, coltivati in un territorio sano, quale è appunto quello dei fiumi Sile, Dese, Zero, Marzenego, dove si incontrano le province di Treviso, di Padova e di Venezia”.


Nella foto, da sinistra: Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto, Fabrizio Stella, direttore di Avepa e Francesco Arrigoni, direttore di Opo Veneto

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