Una rivoluzione nella lavorazione del radicchio tardivo di Treviso. In una delle fasi più delicate, la toelettatura, le mani non faticano più, il coltellino affilatissimo è messo da parte: è arrivata la macchina che pulisce e dà forma ed eleganza al fittone. La macchina è stata messa a punto; sul finire della scorsa stagione è stata sperimentata in due aziende.
Il suo utilizzo ha dato risultati più che soddisfacenti. Sono stati fatti alcuni aggiustamenti e adesso sono pronti alcuni esemplari, prenotati dalle stesse aziende dove sono state fatte le prove. Valentino Sottana, socio OPO Veneto, di Rio San Martino di Scorzè, in provincia di Venezia, terra di radicchio Igp di Treviso, si dice più che convinto della validità della macchina per la toelettatura del radicchio, che ha già prenotato: “Funziona. Forse avrà bisogno ancora di qualche accorgimento per perfezionarla, ma i risultati ci sono. Il radicchio è lavorato bene, i fittoni si presentano regolari, eleganti, tondi. Un radicchio molto bello da vedere. Abbiamo sperimentato la macchina proprio alla fine della scorsa stagione, quando le radici dei radicchi erano un po’ frolle, quindi non al massimo per la macchina; credo che i risultati saranno ancora più validi con i fittoni in piena forza”.
Il funzionamento della macchina è piuttosto semplice. Il coltivatore posiziona il radicchio sul sistema di taglio, predefinendo la lunghezza da dare al fittone, che è regolabile e viene in genere rapportata al cespo. L’ortaggio è inserito, quindi, in una specie di cono e parte la lavorazione che viene comandata da un pedale. L’intera operazione rispetta il disciplinare imposto dall’Igp, indicazione geografica protetta, precisa l’inventore e costruttore, Giorgio Volpato, di Quinto di Treviso, il quale mette in risalto i tanti vantaggi che porta la macchina: “Meno fatica per il coltivatore, un ciclo di lavorazione veloce, migliore conservazione del prodotto. Si guadagna in peso (dal 10 al 15 per cento in più), recuperando così il costo della macchina, e il radicchio si presenta più bello”. Si può operare sia sul prodotto seminato che su quello trapiantato. Si calcola che la macchina sviluppi il doppio lavoro di un uomo. E’ progettata tenendo conto della sicurezza, della funzionalità e della comodità. La radice del radicchio tardivo di Treviso viene tornita anziché scorticata: rotonda, regolare, personalizzata anziché sfaccettata e varia. E’ una tradizione e un’abilità manuale che cominciano a uscire di scena, ma non è il caso di rimpianti; ben venga tutto ciò che riduce la fatica del coltivatore e ne può positivamente accrescere il reddito. (fonte: Ortoveneto)
Qui il video che fa vedere la toelettatura del radicchio attraverso il nuovo macchinario