RADICCHIO, FURIANI (GEOFUR): “MERCATO COMPLESSO, MA L’ORGANIZZAZIONE PAGA”

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Il mercato dei radicchi a livello generale non sta vivendo una delle sue migliori annate, tra crisi dei consumi, prezzi bassi ed effetti post "batterio killer". Tuttavia la situazione in casa di Geofur, azienda veronese specializzata nella produzione e commercializzazione di radicchio è meno pessimistica di altre imprese. A rivelarlo è la responsabile commerciale Cristiana Furiani (nella foto).

 

Secondo Furiani, nonostante il caldo di settembre e ottobre abbia danneggiato parte della produzione prevista in autunno, “sul prodotto recuperato i prezzi sono stati sufficienti a coprire i costi. Grazie all’organizzazione, all’ampia disponibilità di personale e agli efficienti impianti di irrigazione siamo riusciti a salvare buona parte del prodotto e ottenere un’ottima qualità”.

Alta qualità che si è confermata a inizio anno, quando “l’escursione termica ha riportato una produzione normale”. Per Geofur non si sono registrati problemi particolari nelle vendite sotto il periodo natalizio, come lo è stato invece per altre realtà venete.

Ma sul fronte dei prezzi anche la manager scaligera ammette che si è creata una situazione assai complessa. “Le quotazioni, soprattutto in Italia, sono molto basse”, afferma Furiani. “Credo che la persistente crisi economica stia provocando un cronico e generale calo dei consumi di ortofrutta. Quindi si tende ad abbassare il prezzo per vendere il prodotto. Ma temo che non sia questa la soluzione per risolvere il problema”.

 

Anche Furiani, tuttavia, rimane perplessa sull’andamento che sta prendendo il mercato: “Sta diventando tutto più difficile. I clienti chiedono, a ragione, sempre maggiori servizi, senza peraltro voler o poterli pagare e di conseguenza i costi aumentano”.

Nonostante il comparto non abbia vissuto un’annata positiva, riferisce la responsabile commerciale di Geofur, l’impresa di Legnago, che esporta il prodotto nei principali mercati europei, nel 2011 ha mantenuto quantità e fatturato in linea con i dati del 2010, anche se la produzione è leggermente incrementata.

Il 50% dei radicchi del gruppo veronese vengono inviati ai supermercati italiani ed esteri, mentre l’altra metà della produzione è destinata all’industria, in particolare estera. Geofur lo scorso anno ha effettuato diversi investimenti culminati nella realizzazione di due impianti fotovoltaici e nell’acquisto di alcuni macchinari in produzione. Il ventaglio delle certificazioni si è ampliato grazie all’acquisizione dell’Ifs/Global Gap/Qs. Nel corso del 2012 l’impresa veneta lavorerà in particolare sullo sviluppo dei minicolli filmati con prodotti misti all’interno.

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriere.ducawebdesign.it

 

 

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