RADICCHI VENETI STRESSATI PER IL CALDO, PREVISTE PERDITE SUPERIORI AL 10%

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Nel Veneto radicchi fortemente stressati dal caldo, dalla siccità e dall’esplosione di parassiti, con perdite che potrebbero superare il 10%. Costi di produzione alle stelle. L’irrigazione ha funzionato, ma ha compensato soltanto in parte i danni provocati dalle temperature che tanto a lungo hanno sostato su livelli di insopportabilità.

Il radicchio è una pianta rustica e quindi ha resistito più di altri ortaggi che, in generale, hanno subito perdite più elevate. Pesanti i costi di irrigazione per le aziende (+200-300% rispetto ad annate normali). Quasi tutte hanno terminato il carburante agevolato, per cui sono state costrette a ricorrere al mercato normale, a prezzo pieno. Insostenibili i tempi tecnici per ottenere un supplemento di gasolio agevolato: in attesa, gli ortaggi si sarebbero bruciati. Una situazione veramente problematica, rileva Federico Nadaletto, di OPO Veneto, perché “oltre ai costi per l’acqua, c’è da aggiungere la fatica, ci sono da mettere in conto le notti e i giorni passati per gestire l’irrigazione”.

Sono infine arrivati i parassiti. C’è stata una vera e propria infestazione di acari (ragnetto rosso) e piralide, che si sono “trasferiti” su radicchi e ortaggi dal mais che hanno abbandonato, poiché questo è seccato prima del tempo. Si tratta degli acari di terza generazione. Costi stellari, dunque, per l’irrigazione, ma anche per combattere i parassiti.

Per Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del radicchio Igp di Treviso e di Castelfranco, è presto per fare realistiche valutazioni e si spera, a questo punto, almeno in un recupero delle quotazioni. Il radicchio è l’ortaggio più rappresentativo del Veneto, da dove proviene più della metà della produzione nazionale. Nello scorso anno si sono superate le cento mila tonnellate per un valore stimato attorno ai 50 milioni di euro. Con i radicchi stanno soffrendo tutti gli ortaggi pregiati dell’orto veneto: insalate, cavoli cappucci, cetrioli, pomodori, sedano, finocchi, patate, giusto per ricordare alcune produzioni. Compromesse soprattutto le produzioni di aree dove è problematica l’irrigazione, in particolare nel Padovano e nel Polesine. (fonte: Ortoveneto)

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