RADICCHI VENETI, CAMPAGNA PARTITA CON IL PIEDE GIUSTO

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Sul mercato sono arrivati tutti i radicchi veneti, in particolare i precoci; manca soltanto il loro re, il tardivo di Treviso, che però è all’orizzonte. Nel giro di una settimana arriverà anche lui, ed allora sarà disponibile tutta la gamma, dal tondo, coltivato nell’area di Chioggia e dintorni, al rosso precoce di Treviso, al semilungo del Veronese.

Non parliamo ancora degli Igp invernali che faranno il loro ingresso in cucina con i primi freddi invernali, quando il termometro scenderà parecchio. La temperatura attuale sta favorendo la raccolta della cicoria nelle varie aree: essendosi abbassata sensibilmente, dopo l’estate africana, sta creando le condizioni ottimali per la sua maturazione e quindi bontà e croccantezza.

La stagione è partita con il piede giusto: soddisfacente la quotazione, anche se si evidenzia il forte aumento del costi di produzione a causa della lunga siccità che ha costretto continue irrigazioni e quindi ha fatto salire fatica e spesa energetica.

“Abbiamo motivo per ritenere che i prezzi, almeno per ora, si manterranno su buoni livelli, comunque tendenzialmente più elevati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, è il commento di Sergio Tronchin, responsabile dell’ufficio commerciale di OPO Veneto che si candida ad essere, dopo lo “sposalizio” con l’associata Cooperativa Ortolani di Sottomarina di Chioggia (Venezia) (leggi news), un punto di riferimento per il "pacchetto radicchi".

Prezzi soddisfacenti, in particolare, per il precoce trevigiano, che si presenta bello, chiuso, rosso acceso, di qualità superiore rispetto a precedenti stagioni. Si presentano di notevole qualità i radicchi semilunghi del Veronese.

“Sono generalmente più piccoli ma compatti, di un colore rosso intenso, sul quale spiccano le nervature bianche: radicchi buoni, in generale”, commenta Gianni Lora della Cooperativa associata “Corte Veneta” di Cologna Veneta.

Buone notizie, tutto sommato, anche dall’area di Chioggia. Marco Garagnani (nella foto), ufficio commerciale OPO Veneto: “C’è un meno 10 per cento di radicchio sul campo, un calo dovuto in particolare alla siccità. Quanto a valore, l’avvio di stagione è stato buono e promette bene: si è arrivati a 1 euro e 20 al chilo, e anche qualche centesimo in più. Una più che discreta qualità. Mi pare che ci sia soddisfazione tra gli orti di Chioggia”.

Il Veneto è la capitale del radicchio, con una produzione che va ben oltre la metà di quella nazionale. Nello scorso anno (dato di Veneto agricoltura, azienda della Regione), su 8.700 ettari si sono raccolte 114.300 tonnellate di radicchio. Ha tradito il prezzo, che, sempre secondo la stima della Regione, è stato inferiore del 30 per cento rispetto al 2010. Un valore sui 69 milioni di euro, che è sempre una preziosa risorsa. Una ricchezza. (fonte: ortoveneto)

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