Caldo torrido in Sardegna con temperature che hanno sfiorato i 50 gradi. Le condizioni climatiche estreme stanno creando non pochi problemi ai produttori dell’isola. A testimoniarlo è Salvatore Lotta, direttore commerciale dell’Op Agricola Campidanese di Terralba (Oristano).
“Siamo arrivati a 48-49 gradi. Questi valori estremi stanno creando scarti molto importanti con danni che in certi casi colpisce il 30% dell’attuale produzione di meloni e angurie, bruciati dal sole”, spiega il manager dell’op sarda, la principale realtà ortofrutticola dell’isola e uno dei punti di riferimento anche a livello nazionale su meloni e angurie. “Stiamo raccogliendo e stiamo intervenendo cercando di limitare al massimo i danni. Attendiamo per martedì prossimo un’inversione di tendenza, con un calo delle temperature”.
Sebbene i consumi di ortofrutta, in parte, siano aumentati grazie al gran caldo, dall’altra i prezzi non aiutano gli acquisti: “Le quotazioni in campagna si sono attenuate, mentre in vendita rimangono sempre elevate, creando problemi ai consumatori, che in questo momento hanno poco potere d’acquisto. In vendita troviamo l’anguria tradizionale con seme a 80 centesimi, 1 euro al chilo. La senza semi a marchio Eleonora (brand di riferimento dell’Agricola Campidanese, ndr) a 1,60 euro, così come Perla Nera. La mini anguria Gavina (cavallo di battaglia dell’op sarda, ndr) viaggia tra 1,80 e 1,90 euro al chilo.
“Stagione comunque ottima, grandi performances di Gavina”
Per Agricola Campidanese, tuttavia, la stagione sta procedendo molto bene. “Stiamo avendo grandi soddisfazioni su tutto il nostro assortimento, con una qualità molto elevata, a partire da Gavina, che sta riscuotendo un grande successo, specialmente all’estero (Olanda, Austria, Svizzera in particolare) ma anche in Italia. Sempre più catene ci chiedono il prodotto, con feedback molto positivi. Siamo molto soddisfatti”.
Emanuele Zanini