QUANTO INCIDERÀ LA GUERRA SULLA IV GAMMA? L’INCHIESTA

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La guerra in Ucraina e il blocco dei tre mercati russo, bielorusso e ucraino, incideranno sull’andamento del settore di IV Gamma italiano con previsioni di perdite sul fatturato, a fine anno, fino al 20% e un rallentamento di almeno sei mesi del processo di transizione ecologica avviato dai player del comparto con i pack e le innovazioni green da Agricoltura 4.0.

Secondo le previsioni degli operatori di settore, in pratica, non solo si andrà a perdere il fatturato recuperato dopo la fase acuta del Covid, ma si perderà un’ulteriore fetta di mercato in quella che era una vera e propria filiera di eccellenza tutta italiana che valeva, fino a due anni fa, 1 miliardo di euro l’anno. È lo scenario che emerge dallo sguardo di alcuni dei principali attori di questa filiera.

“Tra le minori rese inevitabili per la difficoltà di reperire i fertilizzanti sul mercato, dato che le forniture arrivavano dai Paesi oggi chiusi e l’aumento dei costi di tutte le materie prime legate ad un’economia basata sui combustibili fossili rischiamo perdite di fatturato, per tutto il settore, che potrebbero sfiorare la quota del 20%”, ci spiega Rosario Rago, presidente dell’omonimo gruppo della Piana del Sele.

Il “combo” di fattori negativi che caratterizzano questa congiuntura economica, poi, sta rallentando di fatto anche la transizione ecologica soprattutto per quanto riguarda il primo degli step del New Green Deal europeo, ossia quello che vietava l’uso di plastica usa e getta (in vigore in Italia dal 14 gennaio scorso).

Paolo Forattini

“Sul mercato non si trovano pack compostabili”, ci spiega Paolo Forattini, fondatore di Local Green, azienda di vertical farming che ha da poco chiuso un accordo di fornitura con Coop Italia. “Saremo costretti a rinviare di un mese l’avvio delle forniture. In questo lasso di tempo, stiamo comunque lavorando per iniziare a confezionare in packaging di plastica, almeno per sei mei. Quello che più tocca il settore del vertical farming, va segnalato, è anche la mancanza di materiale infrastrutturale come i microchip usati nella tecnologia alla base della produzione in camere controllate”.

Di fatto, le aziende di IV Gamma stanno lavorando in emergenza da 24 mesi. Prima per il Covid, adesso per la guerra che le sta costringendo ad accelerare lo stoccaggio delle materie prime, a prezzi insostenibili, per garantire la continuità delle forniture. In pratica se prima gli ordini di packaging erano fatti per tre mesi, adesso si viaggia sui sei mesi. Questo significa comprimere l’attività dell’azienda in un lasso temporale minore e quindi accelerare i tempi di lavorazione, praticamente fino al doppio.

Vito Busillo

“Uno dei problemi che ci preoccupa maggiormente – spiega Vito Busillopresidente del Consorzio della Rucola IGP della Piana del Sele – è la mancanza di fertilizzanti. Non dimentichiamoci che la maggior parte di quello usati in agricoltura arrivano dall’Ucraina e dalla Russia, due mercati oggi completamente bloccati. Questo ha fatto partire la speculazione con aumento dei prezzi di questi prodotti che arriva anche al 140%”.

Se prima del disastro geopolitico in atto, l’estrazione dei prodotti non finiti destinati alla produzione di fertilizzanti (sostanzialmente: azoto, potassio e fosforo) costava circa otto euro a tonnellata, adesso siamo intorno ai 25 euro a tonnellata. “L’altro grosso problema è quello dell’autosufficienza alimentare – precisa Busillo – per la quale certamente dovremo interrogarci sul ruolo del vertical farming. I costi energetici oggi sono lievitati in maniera spaventosa mettendo a nudo una fragilità di tutto il New Green Deal Europeo che si è rivelata una politica ipocrita. Con il Green Deal ci siamo praticamente tirati la zappa sui piedi se si considera che l’incidenza delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea sull’inquinamento globale è del 9%”.

E aggiunge: “Siamo davanti agli effetti dei primi venti anni di globalizzazione spinta che ci ha portato ad orientarci verso Paesi che vendevano materie prime al minor costo. Il prezzo di questa politica, si ripercuoterà, prima o poi, volenti o nolenti, su tutti gli anelli della filiera di IV Gamma”.

La mancanza di fertilizzanti, inoltre, soprattutto per i produttori di IV Gamma della Piana del Sele che molto hanno investito, e stanno investendo sulla produzione a ‘residuo zero’, comporterà una riduzione di rese significativa. Già di per sé coltivare a residuo zero comporta una flessione dei volumi (massimo tre cicli l’anno per la sola rucola). Senza i fertilizzanti necessari, la situazione non può che peggiorare. In questo senso urge avviare, sul tavolo di IV Gamma atteso, una riflessione approfondita sulla natura e sul ruolo del vertical farming in tempi in cui l’autosufficienza alimentare è il primo tema all’ordine del giorno. E son tempi brutti.

“Uno scenario così non l’ho mai visto – ci dice Simone Bissolo, responsabile acquisti ortofrutta e IV Gamma di Maxi D -. Gli aumenti dei costi delle materie prime e la difficoltà di reperire soprattutto quelle ‘green’ come carta, cartone o legno, di fatto stanno bloccando, o quantomeno rallentando la transizione ecologica. Il problema non è però tanto incentrato sui packaging quanto su fertilizzanti la cui difficoltà di reperimento sta creando dei malesseri lungo la filiera. Tuttavia, al momento, non vedo rischi di vuoto di fornitura”.

“Da un punto di vista di mercato – aggiunge Bissolo – bisogna considerare che stiamo uscendo da una pandemia e che, con la guerra, lo scenario è peggiorato ulteriormente, determinando una forte compressione dei consumi, anche perché di fronte all’incertezza, il consumatore diventa più oculato nelle spese. Attualmente si viaggia a braccio anche perché lo scenario di mercato, cambia di settimana in settimana. Bisogna essere pronti a tutto”.

La crisi tocca tutti e se, fino ad ora, alcuni big retailer sono venuti incontro ai produttori di IV Gamma, con piccole revisioni del listino, c’è da ipotizzare che non sarà più possibile nel futuro procedere ‘per ritocchi’, stante la situazione di generale impoverimento. Per lo meno, fino a quando il nodo geopolitico non sarà sbloccato.

Mariangela Latella

(fonte: Freshcutnews.it)

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