Con il progetto di tracciabilità Local Tracing® Francesca Nadalini (nella foto), 33 anni, colonna portante dell’azienda di famiglia, la mantovana Nadalini, specializzata nella produzione e commercializzazione di melone mantovano Igp, ha vinto il premio Gammadonna 10 e lode che quest’anno ha premiato 5 donne che operano nel settore agroalimentare.

Oltra a Nadalini i premi sono stati assegnati a Chiara Soldati (vino), Maria Cristina Oddero (vino), Carla Ceriotti (riso), Paola Polce (erbe per detersivi bio). Le motivazioni dei premi sono state per la "capacità di battere la crisi innovando attraverso la creazione di nuove imprese o l’introduzione di nuovi processi in aziende esistenti”.

"Non avrei mai pensato che le mie competenze nella comunicazione mi sarebbero state utili nel settore agricolo", spiega Francesca Nadalini in un’intervista a La Stampa, – ma quando è uscita la normativa sulla tracciabilità nel 2004, io esperta di informatica, insieme a un’ingegnere ho pensato di sviluppare un software apposito", racconta Francesca.

Da quest’anno il melone ha il marchio Igp, un percorso iniziato con la creazione di un consorzio, quello del melone mantovano che oggi raggruppa 50 soci e che comprende le province di Mantova, Modena, Cremona, Ferrara e Bologna.

"Alla fine ho scelto l’agricoltura perché la trovo piena di valori, l’alimentazione è alla base della società e c’era un senso di responsabilità verso la società nel suo insieme", commenta Nadalini. Il suo essere donna in un mondo di buyer maschi la rende diversa: "Nel settore dove lavoro, nell’ortofrutta fresca l’essere donna non è un vantaggio, la situazione raramente è di rispetto. C’è il pregiudizio che in quanto donna non sia competente e capace ma ho imparato a farmi rispettare. Dall’altra parte ho avuto un vantaggio sul marketing, per la maggior cura del prodotto".