L’embargo russo durerà almeno fino alla fine del 2019. A deciderlo è stato Vladimir Putin che ha firmato il decreto che impone la proroga dell’embargo sui prodotti agroalimentari occidentali fino al 31 dicembre 2019. Il decreto, come noto, è in vigore dall’agosto 2014 e vieta l’importazione nel Paese russo di diversi tipi di prodotti alimentari tra cui, oltre all’ortofrutta, anche carne, latticini, pesce. L’embargo è operativo su merci provenienti dai Paesi che hanno imposto le sanzioni contro la Russia, tra cui Stati Uniti, Canada, Australia, Norvegia e Unione europea.
La dura presa di posizione della Russia arriva appunto dopo i provvedimenti inflitti dall’Ue e dagli Stati Uniti dopo la crisi ucraina.
Secondo le stime fornite da Coldiretti a causa del blocco russo l’export agroalimentare italiano ha già perso oltre un miliardo di euro dall’inizio dell’embargo. “Il risultato – sottolinea Coldiretti – è stato l’azzeramento della spedizione di prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia che per molto tempo è stata un mercato importante per l’Italia. Alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni – continua la Coldiretti – si sommano poi quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy”.