Arrigoni, azienda leader a livello internazionale nella progettazione e produzione di agrotessili per l’agricoltura, propone due soluzioni in grado di aiutare gli agricoltori ad adattarsi alle evoluzioni climatiche degli ultimi anni, per produrre più cibo e ridurre al massimo emissioni dannose in atmosfera.
In tutta Europa, il mese di giugno 2019 è stato il più caldo di sempre. Secondo i dati diffusi da “Copernicus”, il servizio per il cambiamento climatico del programma Ue di osservazione satellitare della Terra, la temperatura media è stata di oltre 2 gradi sopra la norma, anche per effetto dell’ondata di calore che negli ultimi giorni di questo mese ha colpito Paesi come Italia, Francia e Spagna, con temperature di 6-10 gradi sopra la media.
Un segno evidente e oggettivo, in altri termini, che sono in atto profondi cambiamenti climatici, con ripercussioni più che mai evidenti nel settore primario.
Le soluzioni proposte dall’azienda, nello specifico, si chiamano PRISMA® e ROBUXTA®, gamme di schermi termo riflettenti in grado di ridurre le temperature all’interno di ogni serra e di allungare di conseguenza i cicli colturali. Entrambe queste soluzioni sono utilizzate prevalentemente nella coltivazione di solanacee (pomodori, peperoni, melanzane, etc.), “baby leaf” e piccoli frutti.
Le testimonianze sull’efficacia degli oggettivi miglioramenti che si ottengono con gli schermi Arrigoni sono ormai diverse. Una di queste arriva direttamente da Rosario Spataro, titolare dell’omonima azienda agricola di Ispica (RG).
“Siamo specializzati – conferma Spataro – nella coltivazione biologica in serra di pomodori di diverse varietà e tipologie, dalla Marinda al Pachino, dal datterino al costoluto. Nei nostri 78 ettari produciamo inoltre meloni, melanzane, cetrioli, peperoni e altri ortaggi. Fino a un paio di anni fa – prosegue Spataro – per difenderci dall’irradiazione eccessiva e dalle alte temperature cercavamo semplicemente di ombreggiare. I risultati erano relativi, tanto che a un certo punto della stagione non era pensabile proseguire con la produzione. Dallo scorso anno, invece, abbiamo introdotto le reti Prisma® LDF di Arrigoni e le cose sono cambiate sensibilmente, con meno 8 – 9 gradi di temperatura all’interno delle serre e una situazione di irradiazione soffusa che ci consente di prolungare i cicli produttivi, arrivando fino alla piena estate”.
PRISMA® (nella foto di apertura), in particolare, è una gamma di schermi protettivi che ottimizzano la diffusione della luce garantendo al contempo il controllo della temperatura, per serre ad alta tecnologia. Nei test condotti in campo, con questa soluzione la luce si diffonde in modo più uniforme attorno alla pianta, anche nelle parti più basse. Si riducono quindi i danni da scottature e si migliora il contenuto in polifenoli negli ortaggi. La temperatura inferiore facilita inoltre il lavoro degli operatori.
Caratterizzati da elevata resistenza all’abrasione, gli schermi ROBUXTA® sono progettati specialmente per l’uso su tensostrutture. Catene e trame sono realizzate con monofilo, con la seconda trama in bandella. Questo monofilo aggiuntivo protegge la bandella di trama e impedisce che quest’ultima entri in contatto con i montanti e i cavi delle strutture di trazione, evitandone il danneggiamento. Gli effetti positivi che questa soluzione produce si possono sintetizzare in una serie di concetti chiave: elevata resistenza meccanica; migliore distribuzione della luce intorno alle piante; migliori risultati nello sviluppo omogeneo e nel vigore delle piante grazie al colore bianco (meno perdite e maggiore irradiazione utile per la fotosintesi); giusto livello di luce anche per piante con ridotta necessità di irradiazione; minori danni dovuti a radiazione diretta grazie alla diffusione e alla riflessione dei raggi infrarossi.
“Le mutate condizioni climatiche – commenta Milena Poledica, agronoma di Arrigoni – influenzano in modi diversi le colture, in termini sia di intensità sia di resa. L’aumento delle temperature e i cambiamenti a livello globale non sono più solo ipotesi, ma una realtà per molti produttori. La tecnologia a disposizione degli agricoltori può modulare in modo significativo queste influenze. Progressi quali le varietà migliorate resistenti alla siccità, i metodi di coltivazione che fanno risparmiare acqua e riducono la necessità di fertilizzanti, i servizi di informazione sul clima possono ridurre il rischio di impatti negativi sull’agricoltura. In questo contesto si inseriscono a pieno titolo le nuove soluzioni dell’azienda ARRIGONI, che aiutano gli agricoltori ad adattarsi alle nuove sfide in atto”.