PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI IN MEZZA EUROPA. E IN ITALIA?

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In mezza Europa il mondo agricolo scende in piazza per protestare contro le politiche europee e la burocrazia asfissiante, tranne che in Italia.

In Germania la marcia dei trattori davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino ha fatto il giro del mondo. Una mobilitazione indirizzata a contrastare anche il Farm to Fork, il programma dell’Unione europea che prevede l’abbandono del 10% dei terreni agricoli, la conversione a biologico di un quarto della superficie coltivabile, l’abbattimento dei concimi e dei fitofarmaci oltre alla rotazione forzata dei cereali. Si tratta di misure che, si sottolinea da più parti, rischiano di mettere in pericolo l’agricoltura europea.

Anche in Francia i contadini non sono rimasti con le mani in mano e nelle scorse settimane hanno manifestato apertamente e platealmente il loro dissenso: sui Campi Elisi e davanti all’Eliseo sono stati scaricati diversi quintali di sterco di vacca, diventato il simbolo della rabbia degli agricoltori francesi, come ricorda anche Il Nuovo Agricoltore. Il letame, insieme a paglia, pneumatici usati e altri tipi di materiali e rifiuti, è stato riversato per bloccare gli ingressi di fast food, uffici delle imposte e della sicurezza sociale, ma anche alcune importanti strade.

La protesta principale degli agricoltori francesi è contro la troppa burocrazia e la lentezza con cui vengono esborsati i fondi comunitari agli agricoltori.

Le proteste riguardano anche la fine dell’esenzione fiscale sull’acquisto del gasolio con la richiesta di una riduzione degli oneri, come quelli legati ai canoni idrici, e un’interruzione delle numerose norme burocratiche a cui sono soggetti. Gli agricoltori francesi lamentano inoltre l’aumento dei costi di produzione, superiore a quelle dei Paesi vicini, e alcune differenze normative tra la Francia e il resto d’Europa sui prodotti importati, che non rispetterebbero gli standard imposti agli agricoltori francesi, riuscendo quindi a essere più economici.

In Olanda e Belgio le proteste sono iniziate quasi un anno fa, a marzo 2023.

Il movimento dei contadini dei Paesi Bassi, in particolare, è sempre più forte nel contrastare le politiche “green” del governo, tanto che Il Boer Burger Beweging (letteralmente “Movimento civico dei contadini”), un partito populista emergente nel panorama politico olandese, ha ottenuto il 19% dei voti alle elezioni provinciali del marzo scorso, facendo crescere il numero dei propri seggi in Senato.

Nel frattempo, come ricorda sempre Il Nuovo Agricoltore, in Italia non si registrano particolari movimenti di protesta organizzati. Anzi. In Piemonte, scrive il sito web d’informazione, si è organizzata una manifestazione con 160 trattori, non in corteo nelle piazze di qualche città ma per creare una maxi calza della Befana.

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