PROTESTA DEI FORCONI, DISAGI AL CAAT DI TORINO

Condividi

La rivolta dei forconi in atto in molti punti d’Italia sta creando notevoli disagi anche al comparto ortofrutticolo. Ieri in particolare si sono registrati problemi al Caat, centro agroalimentare di Torino, circondato dai manifestanti. Al Caat è stata scaricata ortofrutta ma nessun tir ha avuto la possibilità di ritirare la merce da consegnare.

Qualche problema anche a Veronamercato dove le proteste hanno causato il blocco di alcune spedizioni di ortofrutta destinate ad alcune catene distributive provocando danni economici per alcune decine di migliaia di euro ad alcuni operatori del mercato ortofrutticolo scaligero.

Più tranquilla la situazione a Genova e anche in Sicilia, da dove due anni fa era partita la prima protesta plateale dei Forconi, e in altri centri agroalimentari.

Situazione sotto controllo anche a Roma. Malgrado qualche episodio di contestazione e protesta prima in via Cristoforo Colombo e poi sulla via Tuscolana a Porta Furba, presso la Banca d’Italia, le attività del Centro Agroalimentare di Roma si sono svolte nella normalità. Le movimentazioni di merce in entrata e quelle in uscita dall’enorme agromercato situato tra la via Tiburtina e la Roma-L’Aquila non hanno infatti risentito delle prime manifestazioni di protesta e di alcuni blocchi stradali, quasi simbolici, degli autotrasportatori in lotta con il movimento dei cosiddetti “Forconi”.

I titolari e i compratori dei 90 box ortofrutticoli del Car si sono infatti mossi in tempo, garantendosi i rifornimenti di merce domenica o nella prima mattinata di oggi.

“A tutt’oggi – spiega al Messaggero Fabio Massimo Pallottini, direttore generale di Car Scpa – i volumi di merce trattati e distribuiti dal Centro Agroalimentare Roma hanno mantenuto le dimensioni consuete. E questa stabilità di volumi ha garantito una pressoché sostanziale tenuta dei prezzi all’ingrosso. Inoltre, non essendoci stati segnalati macroscopici fenomeni meteoclimatici avversi alle colture agricole nei territori di provenienza dei prodotti in commercio nel Car, siamo in grado di escludere che nei commerci al dettaglio l’ortofrutta in vendita al consumatore possa aver subito rincari giustificati da cause concrete o da tensioni oggettive”.

Con lo smartphone o il tablet in mano per tutto il giorno, i grossisti del Car, i gestori delle piattaforme logistiche private, le aziende di trasporto situate all’interno dei 140 ettari del comprensorio sono comunque rimasti in uno stato di massima allerta.

“Soprattutto in situazioni come questa – prosegue Pallottini – si vede l’organizzazione del Centro Agroalimentare di Roma che, per un buon 30% ed oltre, commercializza in termini di “filiera corta” (e quasi a “chilometro zero”) le qualificate produzioni agricole della Campagna Romana, intesa genericamente come pregiato bacino agricolo costituito in primis dalla Pianura Pontina, ma pure dai Castelli Romani, dalla Sabina, dalla Tuscia”.

 

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE