PROTAGONISTI, ISABELLA DALLA RAGIONE, “L’ARCHEOLOGA DELLA FRUTTA”: I PROGETTI SUL RECUPERO DI VARIETÀ DIMENTICATE

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“L’evento del Corriere Ortofrutticolo è per me di grande interesse perché rappresenta uno dei rari momenti di incontro tra aziende e ricerca. Spesso le imprese agricole non hanno molta voce in capitolo nel mondo scientifico. Al contrario penso che l’esperienza personale dei singoli imprenditori dovrebbe essere maggiormente valorizzata a beneficio dell’intero settore. Non lo dico per piaggeria ma partecipare a questa giornata è stato per me, da tecnica e ricercatrice, davvero molto interessante”. Commenta così la manifestazione di venerdì scorso a Caserta, ‘I Protagonisti dell’Ortofrutta italiana’, Isabella Dalla Ragione (nella foto), presidente della Fondazione Archeologia Arborea Onlus, meglio conosciuta come ‘l’archeologa della frutta’. Un appellativo che si è faticosamente guadagnata sul campo: quello appena concluso è stato per la studiosa umbra un anno pieno di successi, personali e lavorativi, volti a raggiungere un solo obiettivo finale, ovvero potenziare sempre più la biodiversità, agricola e dove possibile selvatica, attraverso la salvaguardia e il recupero di varietà antiche in via di estinzione. Un minuzioso lavoro di ricerca scientifico e storico, “poiché – sostiene Isabella Dalla Ragione –  dall’approfondimento della storia di una varietà emergono aspetti molto interessanti in termini agronomici, genetici e culturali, anche se talvolta sottovalutati a vantaggio di nuove selezioni con maggiore resa produttiva”.

Nel 2017 è stata intrapresa un’intensa attività di collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II che ha permesso di fare ricerche in territori lontani, dove il lavoro di tutela delle varietà autoctone può rappresentare ottime prospettive per gli abitanti locali. Si parla di Palestina, Paese in cui è stato portato avanti un interessante studio sui datteri, Giordania e Libano, dove a breve verranno intrapresi analisi su ciliegi e albicocchi.

Anche a livello personale sono stati raggiunti i risultati prefissati: Dalla Ragione ha infatti concluso il suo dottorato di ricerca con una tesi sulle pere antiche. “Le indagini storiche e genetiche svolte hanno confermato che buona parte delle varietà da me selezionate, presenti in Italia, sono molto simili a quelle originarie proveniente dalla Siria e importate oltre 2000 anni fa dai Romani”.

Infine per il 2018 le idee sono chiare: “Anche quest’anno la Fondazione proseguirà la collaborazione in Terra Santa. Non solo, continuerà anche il nostro lavoro in Russia nei frutteti storici di Tolstoj, Dostoevskij e Bolotov di cui verrà mandato in onda un documentario all’inizio del prossimo mese di aprile durante la trasmissione Geo, trasmessa su Rai 3. In generale, il nostro lavoro di ricerca e di salvaguardia non si ferma mai, nonostante gli scarsi finanziamenti disponibili, purtroppo spesso limitati alle sole donazioni private (soprattutto estere)”.

Chiara Brandi

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