PROTAGONISTI, FRANCESCON: “VI SPIEGO IL SUCCESSO DI PERLA NERA”

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Un progetto nato da un piccolo seme, quello di un’anguria dalla buccia nera, calibro midi, con pochissimi semi, molto dolce, incredibilmente croccante e facile da digerire, e diventato in pochi anni un caso di successo.

Così nasceva nel 2018 Perla Nera, anguria premium prodotta e commercializzata dalla omonima Società Consortile costituita da tre aziende leader del settore ortofrutticolo: la Op Francescon, ideatrice del progetto, Peviani Spa e la OP La Mongolfiera del gruppo Fratelli Giardina. E a questa Perla Nera, fino a sei anni fa assente sui campi italiani e oggi prodotta su 700 ettari in varie regioni italiane e a Bruno Francescon (nella foto), presidente del Consorzio Perla Nera che ha capito subito di avere, è il caso di dirlo, un raro gioiello tra le mani, è andato l’Oscar dell’ortofrutta italiana 2024. Il prestigioso riconoscimento è assegnato da dodici anni in occasione dell’evento “I protagonisti dell’Ortofrutta italiana” promosso dal Corriere Ortofrutticolo con l’organizzazione di Omnibus Comunicazione, e in questa edizione si è svolto all’Altafiumara Resort & Spa di Reggio Calabria, esclusiva location con vista sullo Stretto di Messina. Francescon, che ha ritirato il premio anche a nome degli altri soci del Consorzio, Andrea Peviani e Sergio Giardina, è stato eletto a larga maggioranza dalle oltre 100 imprese presenti alla cena di gala conclusiva dell’evento.

Abbiamo raggiunto Francescon dopo il ritiro del Premio, raccogliendo la sua gioia ed emozione, tanto maggiore, ci ha detto, perché “non pensavo di arrivare a vincere l’Oscar, ero in una rosa di protagonisti di grandissima esperienza e carriera e quindi è stato senz’altro una sorpresa e, naturalmente, molto gradita”.

Ma cosa, secondo lei, ha convinto i giurati a favore di Perla Nera?

“E’ piaciuto il fatto che è un progetto nuovo, fresco e diverso che dà speranza al settore. Siamo riusciti a trovare un prodotto differenziante, gradito che piace al consumatore, produttori e distributori. E, se siamo riusciti noi, può riuscire anche qualcun altro”.

Come è nata l’idea del progetto?

“Studiando il mercato, noi non producevamo angurie ma nel 2015 un amico mi ha parlato di questa anguria nera che andava bene in Spagna, era apprezzata in Nord Europa ma in Italia non la produceva nessuno. Abbiamo testato qualche ettaro, riscontrandone la produttività e poi, devo dire, ho perso ancora del tempo a capire perché nessuno produceva questa anguria in Italia. Non capivo la ragione perché era bella, buona, produttiva, distintiva, piaceva ai clienti, aveva il calibro giusto, era dolce e croccante, non aveva i semi. Mi sembrava quindi impossibile che tra i grandi produttori di anguria nessuno ci avesse puntato. Sai quando hai la gallina dalle uova d’oro in mano e dici “Impossibile che gli altri non l’abbiano vista”. Allora nel 2018 mi sono fatto dare l’esclusiva dalla ditta sementiera, abbiamo creato un brand, cercato un nome orecchiabile, mi sono cercato due soci, Peviani e Giardina, abbiamo costituito un club e ci siamo dati due regole: la prima è il controllo ferreo della qualità prima che il prodotto esca dai nostri magazzini, la seconda è di fare promozione del prodotto presso il consumatore. Quindi, riassumendo, qualità certa e promozione presso il punto vendita e su vari media”.

Quali obiettivi vi ponete ora con Perla Nera?

Siamo partiti con 50 ettari, oggi siamo arrivati a 700 ettari e l’obiettivo è crescere ancora. Quest’anno ci siamo dati inoltre l’obiettivo di esportare il concetto Perla Nera in Germania, far capire e apprezzare al mercato tedesco questa anguria di alta qualità garantita”.

Cristina Latessa

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