PROGNOSFRUIT, PER LE PERE ITALIANE PREVISTO IL RACCOLTO PIÙ BASSO DEL DECENNIO

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Le previsioni sono state rispettate: la produzione di mele e pere in Europa sarà in netto calo a causa soprattutto del clima. È quanto emerso in estrema sintesi durante il consueto appuntamento annuale con Prognosfruit, in corso a Alden Biesen, in Belgio, dove si sono radunati oltre trecento rappresentanti internazionali del settore.

Mele a 10,5 milioni di tons (-20%)

Durante la conferenza di questa mattina sono state pubblicate le stime del raccolto europeo di mele e pere per il 2019. Per le mele la produzione europea è stimata a 10,5 milioni di tonnellate, un calo del 20% rispetto al raccolto record dello scorso anno e una diminuzione dell’8% rispetto alla media dei tre anni precedenti.

Pere a 2 milioni di tons (-14%), crollo in Italia

Il raccolto di pere è previsto a 2 milioni di tons, con un calo del 14% rispetto al 2018, con una drastica riduzione in Italia, con appena 511 mila tons previste, il raccolto più basso degli ultimi dieci anni con un -30% sul 2018 e un -29% sulla media degli ultimi tre anni.

Tuttavia Wapa, World Apple and Pear Association, sottolinea come i confronti con gli anni precedenti devono essere gestiti con molta cautela, data le grandi variabilità degli ultimi due anni

Il “peso” del clima

Per quanto riguarda quest’anno la produzione è stata influenzata da un inverno mite, un maggio freddo e umido, gelate tardive, un giugno soleggiato e caldo, ondate di caldo e siccità in luglio, bruschi cambiamenti di temperatura e bassa fioritura. Tuttavia, questi eventi sono stati a macchia di leopardo e il loro impatto varia notevolmente da una regione all’altra. Inoltre, per le pere, la cifra complessivamente bassa è dovuta principalmente a una diminuzione delle stime delle pere italiane. Il calo è dovuto principalmente alla bassa fioritura, influenzata dal raccolto elevato, dal caldo della scorsa stagione e dalle piogge.

In generale sulle mele il raccolto nella parte orientale dell’UE è stato colpito dal freddo di maggio, con perdite in Polonia pari al 44% rispetto al record dello scorso anno (-31% rispetto alla media del triennio passato). Nella maggior parte dei Paesi produttori di mele, tuttavia, si sono registrate moderate diminuzioni o una stabilizzazione del raccolto. Francia, Spagna e Portogallo registrano un aumento della loro produzione. In termini di qualità, potrebbero esserci problemi di “colpi di calore” e calibro. Per la pera, si stimano diminuzioni da moderate a più gravi in tutti i principali Paesi produttori di pere, ad eccezione di un piccolo aumento in Spagna. Nel complesso, sul mercato esistono ancora scorte in eccesso, ma l’inizio tardivo della stagione (fino a due settimane) potrebbe contribuire ad un migliore equilibrio del mercato.

La stima delle colture, sottolinea Wapa, “deve essere confrontata con una situazione di mercato complessa, date le conseguenze di un contesto commerciale globale sempre più difficile. Occorre pertanto proseguire gli sforzi per incrementare i consumi. Wapa continuerà a monitorare gli sviluppi della coltura dell’emisfero settentrionale e, se sarà il caso, pubblicherà aggiornamenti”.

Scarica qui il report di Wapa

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