PROFOOD CRITICO: “REGOLAMENTO IMBALLAGGI INATTUABILE E DANNOSO”

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Il Regolamento Europeo sugli Imballaggi e sui Rifiuti da Imballaggio (PPWR), adottato dal Parlamento Europeo il 24 aprile scorso, impatta pesantemente la filiera dei prodotti freschi ortofrutticoli là dove si prevede la messa al bando dell’utilizzo degli imballaggi in plastica. La frutta e verdura fresca europea viene già venduta per il 50% sfusa e gli imballaggi in plastica utilizzati in questo settore rappresentano solo l’1,5% di tutti gli imballaggi utilizzati per il confezionamento di prodotti alimentari. 

Per le funzioni che svolge lungo tutta la filiera ortofrutticola, dal campo, alla lavorazione del prodotto, dal trasporto fino al punto vendita e in casa del consumatore, il packaging rigido in plastica per cibi e bevande, è ritenuto dai professionisti del settore, indispensabile. I maggiori rischi legati alla eliminazione degli imballaggi in plastica sono l’aumento dello spreco alimentare, quindi una minore sostenibilità globale, maggiori costi per le imprese del settore ortofrutticolo che si riverseranno sul consumatore, maggiori rischi per la sicurezza e per la salute del consumatore causata anche dalla conseguente diminuzione dei consumi di frutta e verdura fresca. 
Di fatto il legislatore con il PPWR ha penalizzato ingiustificatamente l’ortofrutta, trascurando il grande lavoro che è stato fatto verso la realizzazione dell’economia circolare degli imballaggi in plastica e per favorire i consumi di ortofrutta.  

La tavola rotonda organizzata a Madrid da Profood

Si potrebbero riassumere in queste righe gli interventi che si sono susseguiti nei giorni scorsi a Madrid in occasione di Fruit Attraction, durante un incontro organizzato da Pro Food, gruppo merceologico interno a Federazione Gomma Plastica (Confindustria) che raccoglie 14 aziende italiane produttrici di contenitori in materie plastiche per alimenti e bevande. La tavola rotonda, alla presenza di un panel di eccezione, ha approfondito le criticità e sfide per il settore poste dal PPWR approvato in chiusura della precedente legislatura del parlamento europeo.  I relatori invitati da ProFood, Ron Lemaire, Presidente di CPMA (Canadian Produce Marketing Association), Luc Vanoirbeek, Presidente del Fruit&Vegetables Working Group di COPA-COGECA, Philippe Binard, Delegato Generale di Freshfel Europe, Jean-Louis Moulon, Vicepresidente di AREFLH, Aurelio Del Pino Gonzalez Presidente di ACES (Asociacion Espanola Cadenas Supermercados), hanno portato il loro contributo sulla discussione relativa agli effetti che il PPWR porterà, concentrandosi su sostenibilità, costi e praticità delle alternative agli imballaggi tradizionali, e hanno dibattuto sulle implicazioni per il settore dei prodotti freschi, ProFood sta lavorando per una revisione del PPWR e l’incontro di Madrid è stata un’occasione per rinnovare l’appello a politica e istituzioni, affinché ricordino quanto gli imballaggi in plastica sono essenziali per la sicurezza alimentare, la riduzione degli sprechi e il mantenimento della qualità dei prodotti. Un appello condiviso da più parti, e non solo in Europa. 
Ron Lemaire, presidente di CPMA (Canada), ha portato alla luce quanto accade in Canada. Il Governo canadese aveva proposto, come il PPWR, la messa al bando degli imballaggi in plastica per ortofrutta. Ora il ministero dell’Agricoltura canadese ha fatto uno studio che rimette in discussione questa proposta di legge del Governo stesso, ammette che è un tema complesso che non si può trattare con pregiudizi ideologici ma deve essere indagato ed evidenzia l’importanza degli imballaggi in plastica per svolgere diverse funzioni lungo tutta la supply chain, fra cui, ma non solo, la riduzione dello spreco alimentare. Ron Lemaire ha inoltre messo in guardia sul rischio della diminuzione all’accessibilità ai prodotti ortofrutticoli e quindi ad un calo nel consumo di ortofrutta.
Dobbiamo collaborare tra i settori, compresi l’agricoltura, l’ambiente e l’industria commerciale.” ha affermato il rappresentante di Canadian Produce Marketing Association, che ha aggiunto: “Un calo nel consumo di frutta e verdura impatta il sistema sanitario pubblico per miliardi di dollari. Sono necessarie strategie chiare per garantire sistemi di riciclo e riutilizzo efficienti, che supportino l’accesso globale ai prodotti naturali”. 

Luc Vanoirbeek, presidente del gruppo di lavoro Frutta e Verdura di COPA-COGECA (UE), ha criticato le attuali normative europee sugli imballaggi, in particolare quelle per i prodotti freschi. “Queste normative sono fuorvianti. Rappresentiamo solo l’1,5% degli imballaggi in plastica per alimenti in Europa, e applicare le stesse regole ai prodotti deperibili come ai non deperibili, come i telefoni cellulari, non ha senso”, ha dichiarato Vanoirbeek, chiedendo una completa rivalutazione del Regolamento in quanto difficilmente applicabile e per “prevenire gli sprechi alimentari, promuovere il consumo e migliorare il funzionamento del mercato unico europeo.” 

I protagonisti della tavola rotonda

Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe, ha discusso la responsabilità del settore nel ridurre gli sprechi, mantenendo al contempo la qualità del prodotto. “Il nostro settore previene 80 milioni di tonnellate di sprechi, ma il dibattito attuale sugli imballaggi è fuori bersaglio. Abbiamo bisogno di strumenti adeguati per garantire che gli imballaggi continuino a proteggere i prodotti e fornire informazioni essenziali ai consumatori”, ha commentato Binard, sottolineando, inoltre, la necessità di un approccio europeo unificato, poiché “le diverse normative nazionali stanno creando incoerenze nel mercato”. 
Jean-Louis Moulon, vicepresidente di AREFLH, ha ribadito l’importanza del ruolo che gioca l’innovazione nel mantenere la qualità e la sicurezza dei prodotti: “La tecnologia ci permette di selezionare i prodotti in base a dimensione, colore e freschezza, fattori critici per ridurre gli sprechi e garantire la qualità”. Moulon ha portato l’esempio di un prodotto di nicchia francese che viene venduto come singolo frutto, con una soluzione di imballaggio ad hoc – che ha richiesto anni di ricerca – ideata per preservarne la qualità. “Qualsiasi cambiamento normativo deve tener conto dell’impatto sulla catena di approvvigionamento e sulla sicurezza dei consumatori” conclude Moulon. 

Aurelio Del Pino Gonzalez, presidente di ACES, ha evidenziato la complessità delle normative nazionali ed europee in materia di riduzione e riciclo della plastica. “C’è molta incertezza su come verranno applicate queste normative, soprattutto per la mancanza di distinzione tra plastica compostabile, biodegradabile e tradizionale. Questa confusione complica le decisioni sugli imballaggi per frutta, verdura e altri prodotti”, ha dichiarato il rappresentante della associazione dei supermercati spagnoli, chiedendo linee guida più chiare, in particolare per quanto riguarda le esenzioni per i prodotti ortofrutticoli biologici e le denominazioni d’origine protetta. 
Mauro Salini, presidente di Pro Food, in chiusura della tavola rotonda, ha espresso la preoccupazione diffusa lungo tutta la catena di approvvigionamento riguardo al PPWR. “Questa normativa prende di mira inutilmente gli imballaggi essenziali e impone regole discriminatorie. Stiamo perseguendo due azioni principali: la prima è ampliare l’elenco delle esenzioni, la seconda è promuovere un cambiamento di mentalità politica. Crediamo che il cambiamento sia possibile, ma richiederà politiche più flessibili e reattive, simili a quelle che vediamo in Canada”, ha affermato Salini. 
ProFood ha costantemente espresso preoccupazioni riguardo al PPWR, sostenendo che discrimini ingiustamente gli imballaggi in plastica e che manchi di una base scientifica. L’associazione ha esortato la Commissione Europea e gli Stati membri a riconsiderare la normativa, tenendo conto del ruolo cruciale che gli imballaggi in plastica svolgono nella sicurezza alimentare, nel prolungamento della durata di conservazione e nella riduzione degli sprechi. “Le nostre soluzioni di imballaggio sono già tra le più riciclabili, e sono realizzate fino all’80% con materiali riciclati”, ha aggiunto Salini, sottolineando che gli imballaggi in plastica nel settore dei prodotti freschi sono un modello di uso circolare delle risorse. ProFood continua a sostenere un approccio equilibrato alle normative sugli imballaggi, garantendo che gli obiettivi di sostenibilità vengano raggiunti senz

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