“I produttori ortofrutticoli europei di Italia, Francia e Spagna che rappresentano da soli il 70% dell’ortofrutta della Ue chiedono con forza di dare immediata concretezza ai contenuti dell’Accordo siglato dai tre Ministeri nel Consiglio Agricolo Ue dello scorso settembre”. Lo riferisce il presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative Davide Vernocchi (nella foto).
Vernocchi ha partecipato a Bruxelles, in rappresentanza dell’Ufficio Unitario Ortofrutta delle tre centrali cooperative, al Comitato misto Ortofrutta di Italia, Francia e Spagna, coordinato dai rispettivi Direttori delle Politiche Comunitarie e rappresentato per l’Italia dal Capo Dipartimento Catania. “Di fronte ad un atteggiamento caratterizzato fino a questo momento – prosegue Vernocchi – da una sostanziale chiusura da parte della Commissione Europea nel concedere strumenti più flessibili ed attrattivi per i produttori nella campagna 2011 (in tutti e tre i Paesi sono stati ritirati complessivamente solo 27.000 tonnellate di pesche e nettarine) – i tre direttori si sono impegnati a rilanciare con forza il negoziato".
"Le questioni più urgenti in vista della prossima campagna sono: rivalutazione delle indennità di ritiro, utilizzo della trasformazione industriale a fini della distribuzione gratuita agli indigenti, nuove regole nei rapporti con la distribuzione sull’esempio francese".
“Anche le risorse per il comparto appena stanziate dal Parlamento europeo pari a 250 milioni e che devono ora essere confermate dal Consiglio Agricolo dovrebbero servire per fronteggiare gravi crisi del settore – prosegue Vernocchi – rischiano di restare inutilizzate se la Commissione non si dimostrerà sensibile a definire un quadro giuridico appropriato”.
Le tre organizzazioni cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare e Agci-Agrital 5.100 cooperative attive, con oltre 720.000 produttori, 90.000 addetti e un fatturato complessivo che supera i 32 miliardi di euro. Ortofrutta, vino, latte e zucchero i settori produttivi nei quali le cooperative generano sistemi di filiera leader, con una forte propensione all’export.
