PRIMO TRENO CON ORTOFRUTTA DIRETTO DALL’ITALIA IN CINA, PARTENZA IMMINENTE 

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Il primo carico di ortofrutta dall’Italia alla Cina via ferroviaria potrebbe partire il prossimo marzo. Lo ha detto ieri sera, 7 febbraio, a Berlino, il presidente di FruitImprese Marco Salvi (nella foto), davanti alle quasi 300 persone convenute all’ambasciata d’Italia per la tradizionale serata dell’ortofrutta italiana, promossa da Confagricoltura e dalla stessa FruitImprese. Salvi si è limitato ad un annuncio di poche parole, nel corso del suo intervento sugli sviluppi dell’export ortofrutticolo italiano in Germania, Paese che resta il principale mercato di sbocco per frutta e verdura del nostro Paese.

Marco Salvi durante il suo intervento di ieri sera all’Ambasciata italiana a Berlino

Sta lavorando alacremente al progetto CSO Italy con il suo staff dedicato all’estero. Secondo notizie di fonte riservata, raccolte nel corso della stessa serata, la strada è ancora un po’ in salita, ma c’è ottimismo. Ci sono ancora aspetti burocratici e tecnici da portare a definitiva soluzione. E c’è un riserbo difficile da superare. Quello che è certo è che il progetto sarà portato fino in fondo e il giorno in cui il treno con i refeer container con agrumi e kiwi lascerà l’Italia diretto in Cina sarà un giorno storico per l’export ortofrutticolo italiano, un forte segno di competitività perché quello sarà probabilmente anche il primo treno con ortofrutta diretto in Cina dall’intera Europa.

L’operazione ha la collaborazione di un’impresa ferroviaria russa. La base di partenza del treno sarà il Centro intermodale di Melzo, 20 km a ovest di Milano, gestito dal Gruppo Contship Italia insieme ai terminal container dei porti di La Spezia, Gioia Tauro, Cagliari, Ravenna e Salerno. Il network di Contship potrebbe essere uno degli elementi di forza del progetto. Il terminal di Melzo movimenta 7.000 treni l’anno, ha 12 km di binari, opera su un’area di 300 mila mq con 8.100 mq di magazzini.

La stazione d’arrivo del treno in Cina dovrebbe essere nell’area metropolitana di Shanghai, ma non è stata scartata anche una seconda ipotesi.

Il risultato del progetto potrebbe essere di straordinaria importanza. L’export di agrumi italiani in Cina è fortemente condizionato dal lungo transit time del trasporto marittimo che non consente l’arrivo dei frutti in Cina in condizioni ottimali. Il treno riduce il transit time a tre settimane. Non è dunque un caso che aziende siciliane di agrumi come Oranfrizer si siano ripetutamente espresse negli ultimi mesi per la realizzazione di un’iniziativa che consenta il trasporto lungo la nuova ‘Via della Seta’ ferroviaria che da poco è in funzione per i prodotti non deperibili con il coinvolgimento soprattutto di Cina, Russia e Germania, e che ha visto un primo convoglio partire anche dall’Italia (dal centro intermodale di Mortara, in provincia di Pavia) il 28 novembre scorso. Mai un treno con prodotti deperibili come l’ortofrutta è partito finora dall’Europa. L’utilizzo del treno su lunghe distanze si è reso possibile grazie a una tecnologia che permette di erogare elettricità ai container refrigerati attraverso il movimento cinetico delle ruote dei vagoni, riducendo così la necessità di fare soste e parallelamente i costi di gestione.

Oggi in Cina possono andare dall’Italia solo kiwi e agrumi ma il lavoro sugli accordi bilaterali riguardanti pere e mele, sempre curato da CSO Italy, è ad uno stadio avanzato. Quando si arriverà a conclusione – e potrebbe essere questione di mesi – l’opzione ferroviaria diventerà ancora più interessante.

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