PRATICHE SLEALI, SLITTA LA DISCUSSIONE IN SENATO

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In Senato, come ricordato anche dalla ministra Teresa Bellanova in occasione del suo intervento a Presa Diretta, si è affrontato il tema del recepimento della direttiva UE contro le pratiche sleali. Tuttavia la seduta per la discussione, e forse, per la votazione, è stata rimandata al prossimo 27 ottobre.

Nel frattempo nella seduta del 14 ottobre ha preso comunque la parola il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate (nella foto). L’esponente grillino ha mosso alcune critiche sulla decisione, ancora in discussione, di affidare all’Ispettorato centrale della Tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) l’incarico di effettuare l’attività di vigilanza sulla direttiva (UE). Secondo L’Abbate l’affidamento all’ICQRF “potrebbe creare zone d’ombra, dal momento che già esiste un istituto deputato al contrasto delle frodi: l’Autorità antitrust”.

Qui di seguito riportiamo l’intervento completo di L’Abbate.

“Le pratiche commerciali sleali sono quelle che si discostano ampiamente dalla buona condotta sono in contrasto con la buona fede e la correttezza e sono imposte unilateralmente da un partner – generalmente il più forte – alla controparte, quasi sempre la più debole (mi viene subito da pensare al piccolo produttore o al produttore in genere). Il Governo si impegnerà inoltre a definire il concetto di frode alimentare, a procedere a prevedere categorie e a codificarle a livello di Unione europea e inoltre continuerà il proprio impegno a tutela del made in Italy e dei prodotti di qualità, anche mediante la piena applicazione e valorizzazione degli accordi internazionali, perché è chiaro che è in quella sede che bisogna difendere i nostri prodotti.

L’agricoltura, quindi, trascurata per anni, in questo momento storico viene considerata sempre più un settore strategico. La direttiva (UE) 2019/633, che recepiremo, è rivoluzionaria e cambierà l’assetto della filiera, la cambiale che in questo momento paga sempre il soggetto più debole della filiera stessa. La strategicità dell’agricoltura è stata confermata proprio in questo periodo di pandemia da Covid, dato che tutti gli operatori del settore sono riusciti a garantire l’approvvigionamento alimentare in un momento così difficile, ma anch’essa ha vissuto e sta risentendo di una forte crisi, perché non è vero che non ha avuto contraccolpi. È per questo che, ancora una volta, da questa sede chiedo al mio Governo la massima attenzione e considerazione anche della destinazione dei fondi del recovery fund.

Voglio segnalare anche l’articolo 5, che delega il Governo a individuare la superficie delle aree idonee e non all’installazione degli impianti a fonte rinnovabile (quindi c’è grande sensibilità a dismettere lo sfruttamento di fonti fossili, per orientarsi sempre più verso un’energia pulita).

Voglio però segnalare brevemente una criticità, che consiste nell’aver individuato in questa legge di delegazione, con relativa modifica della legge del 2012, l’Ispettorato centrale della Tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) quale autorità di contrasto deputata all’attività di vigilanza sulla direttiva (UE) 2019/633. Questo potrebbe creare zone d’ombra, dal momento che già esiste un istituto deputato al contrasto delle frodi: l’Autorità antitrust. Invito quindi il Governo a soffermarsi su questo particolare, perché l’ICQRF dovrebbe essere l’organismo deputato a contrastare le pratiche commerciali sleali, ma antitrust resta l’Autorità di contrasto a tutte le altre pratiche: una per tutte, l’asta a doppio ribasso, sulla cui abolizione è all’esame un disegno di legge in Commissione. Potrebbero quindi crearsi discrasie e magari anche zone d’ombra, perché ci sono fattispecie che poi risulteranno difficili da individuare nell’una o nell’altra categoria.

È per tali ragioni che rinnovo il mio invito al Governo a soffermarsi su questo particolare, affinché anche in Italia ci sia un unico istituto che si occupa delle frodi, che poi dovrà coordinarsi con tutti gli altri che verranno individuati in Europa, per contrastare le pratiche commerciali sleali”.

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