PORTO DI LIVORNO: SCOPPIA LA GUERRA TRA OPERATORI, È SCIOPERO GENERALE

Condividi

Nervi a fior di pelle ieri al terminal Seatrag del porto di Livorno e tensione altissima per il blocco delle operazioni di scarico di una nave della Grimaldi Lines, la “Eurocargo Ravenna”, da parte di un gruppo di lavoratori. Quella che inizialmente è stata una protesta spontanea, si è trasformata a partire dalle 10 fino alle 19,30 di ieri in uno sciopero generale del porto, indetto da Filt-Cgil e Uiltrasporti.

La proclamazione dello sciopero ha allentato la tensione, ma ha aperto un braccio di ferro lunghissimo fra sindacati e Autorità portuale, impegnati in un incontro a partire dalle 15,30 che si protraeva ancora nel tardo pomeriggio di ieri. Oggetto del contendere è una concessione assegnata giovedì scorso dal Comitato portuale alla stessa Seatrag, per operare come azienda di servizi in area demaniale, in base all’articolo 16 della legge 84 sui porti.

Questa decisione è stata pesantemente contestata dalla Filt e dal suo responsabile per il porto, Simone Angella: "Il Comitato portuale ha deliberato l’assegnazione della concessione ex articolo 16 a un’impresa portuale. Noi abbiamo espresso la nostra contrarietà a questa decisione che non porta alcun vantaggio perché sposta semplicemente un lavoro già esistente da un’impresa a un’altra".

Il lavoro di cui parla il sindacalista è quello relativo al carico e allo scarico delle navi di Grimaldi Lines, la compagnia ro-ro della famiglia Grimaldi di Napoli. Finora il servizio è stato svolto dalla cooperativa Unicoop Services. Grimaldi ha però deciso di rivolgersi a Seatrag, a cui giovedì scorso il Comitato portuale ha dato il via libera.

"Seatrag – spiega Massimiliano Ercoli, amministratore unico della società concessionaria – ha presentato regolarmente il proprio progetto che comprende i contratti siglati con Grimaldi. La Commissione consultiva ha dato parere positivo a questo progetto e il Comitato portuale lo ha approvato. Il piano prevede fra l’altro l’espansione dell’area assegnata a Seatrag con una porzione di darsena Toscana, che porterebbe a creare un unico terminal di 51.000 metri quadrati".

Il terminal non avrebbe banchine proprie, ma si appoggerebbe a quelle pubbliche adiacenti, dedicate ai traffici con la Spagna. "Stamattina – racconta Ercoli – contro ogni forma di diritto dell’azienda e nonostante la delibera del Comitato portuale, il nostro terminal è stato bloccato. Si tratta di un fatto molto grave". La critica del sindacato non è rivolta alla legittimità o meno dell’atto, ma alla sua mancanza di opportunità politica. Il presidente dell’Authority, Giuliano Gallanti, (foto) avrebbe forzato la situazione portando a una rottura in seno al Comitato.

"L’Authority – afferma Simone Angella – ci aveva informato dal 20 giugno dell’ordine del giorno del Comitato e noi avevamo chiesto a Gallanti una serie di interventi, prima di arrivare a una decisione. Bisogna capire se questa società è strutturata e ha un piano d’impresa credibile, che porti prospettive occupazionali. Questo non è avvenuto, anzi. L’Authority ha cercato una mediazione fra Seatrag e Unicoop, per una spartizione del traffico e una frammentazione del servizio che, fra l’altro, mette fuori gioco l’articolo 17".

All’articolo 17, che a Livorno è assegnato alla Agelp, oggi profondamente in crisi, è demandato il compito di fornire il personale per affrontare i picchi di lavoro. Ercoli racconta la vicenda da una prospettiva differente: «La nostra è stata un’apertura a Unicoop, con la proposta di segmentare il ciclo servendoci della loro manodopera». Il sindacato vorrebbe che Seatrag garantisse il lavoro ai dipendenti Unicoop e che non tagliasse fuori Agelp. "Ma noi – è la risposta – abbiamo fatto una proposta in linea con le nostre possibilità. Non possiamo licenziare il nostro personale per far lavorare altri. Abbiamo tutto il diritto di operare». Il Comitato ha deliberato con 11 voti a favore e uno contrario. Ma Angella sottolinea che «i membri del Comitato sono 22, alla riunione erano assenti i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni. Era una segnale che la città è contraria a questa delibera, invece l’Authority ha attuato una scelta d’imperio".

Per contro, Ercoli vorrebbe che adesso Gallanti intervenisse per difendere i diritti di Seatrag: "Ci aspettiamo che l’Autorità portuale prenda una posizione appunto da autorità e che le forze dell’ordine facciano il loro lavoro. Seatrag deciderà come agire, per il momento il nostro impegno è far si che la nave bloccata possa essere scaricata e ripartire". Da Grimaldi Lines arriva un no comment sul merito della querelle, anche se la compagnia rivendica la libertà di scegliere a quale operatore affidare il servizio: "Ci rendiamo conto della situazione, ma non vogliamo entrare in questa vicenda". (fonte: L’Avvisatore Marittimo)

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE