I traffici complessivi del Porto di Genova nel 2012 hanno registrato 51,4 milioni di tonnellate, con una lieve flessione rispetto ai volumi del 2011, ma con un +8,8% di tonnellate per quanto riguarda le merci containerizzate. Un dato, questo, che fa di Genova il secondo porto in Europa nella crescita container.
Lo ha sottolineato il Comitato Portuale nella riunione per il consuntivo 2012, dando il suo benvenuto al nuovo presidente di Spediporto, Maurizio Fasce. ”Grazie agli investimenti e al lavoro della comunità portuale – ha detto il presidente dell’Autorità Portuale, Luigi Merlo – il nostro porto ha retto bene la crisi con ottimi risultati sia in termini di traffici che di investimenti. Nella crescita container siamo secondi in Europa”.
L’analisi dei dati rilevati dalla European Sea Port Organisation per il 2012 dice che Genova ha risposto bene alla crisi rispetto ad altre realtà portuali. In particolare, confrontando le variazioni rispetto all’anno 2011 di alcuni tra i principali porti europei, solo Rotterdam, Amsterdam e Bremerhaven hanno segnato incrementi, a fronte di un sostanziale mantenimento dei traffici complessivi per Genova e Dunkerque. Gli altri porti hanno avuto flessioni più o meno marcate, in particolare Valencia, Londra, Le Havre e Zeebrugge.
Per quanto riguarda i traffici containerizzati, Genova segnala uno degli incrementi maggiori, preceduto solo da Marsiglia. Nel 2012 Genova ha superato i superato i 2 milioni di teus (l’unità di misura, twenty feet unit). Incrementati in particolare gli scambi il Nord Africa (+5,8% per le merci d’esportazione, +3,4% per quelle di importazione).
Nella sua relazione di consutivo, il Comitato Portuale ha messo in luce che dal 2007 al 2011 il Porto di Genova ha investito 90 milioni di euro, di cui 45 riferiti al settore container, 22 al segmento movimentazione convenzionale e il restante 26% al comparto movimentazione rinfuse liquide e solide. ”Da notare – conclude la relazione – anche la prosecuzione dell’impegno dell’Autorità Portuale sul fronte dei progetti comunitari che si sono concentrati in particolar modo sulle infrastrutture e sui corridoi logistici”.(Fonte: Ansa)