PORTI: “IN 10 ANNI NAPOLI PUÒ DIVENTARE PIATTAFORMA DEL MEDITERRANEO”

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”Con la sua rete portuale e lo sviluppo logistico, la Campania potrà entro dieci anni diventare la piattaforma del Mediterraneo per le merci dirette verso l’Europa, l’Africa e il Sudamerica. Tuttavia l’attuale situazione nella regione è di un forte squilibrio modale tra gomma, circa l’87 per cento, e via del mare – ferro”.

Così Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, nel suo intervento al convegno sul tema Porto di Napoli: sviluppo del sistema integrato, della logistica e della portualità, organizzato dalla Filt e dalla Cgil della Campania. ”La Campania – secondo Tavella – si deve dotare, prima di tutto, di un piano della logistica, per abbattere i costi dell’intera catena di trasporto migliorando l’intermodalità. Ecco perché è necessaria la costituzione di un tavolo di confronto permanente tra il Presidente dela Giunta Regionale e le parti sociali per affontare e portare a soluzione i nodi esistenti, in primis quelli relativi alle opere già cantierabili e alla loro tempistica realizzativa”.

”Per quanto riguarda il settore dei trasporti – ha sottolineato Mario Salsano, segretario generale della Filt Cgil Campania – è necessaria una rigorosa selezione delle opere da realizzare, a partire da quelle previste dai grandi progetti, per i quali sono attivabili i fondi strutturali Por Fesr 2007-2013, tutti in forte ritardo. La portualità campana (Salerno, Napoli, Castellamare di Stabia, Torre Annunziata) deve essere parte integrante del sistema logistico, ricercando sinergie e una progettualità condivisa con i nodi interportuali, le ferrovie, l’autotrasporto. I dati del Porto di Napoli non sono confortanti: nel 2012, rispetto al 2011, c’è stato un calo delle merci del 7 per cento e una diminuzione del traffico crocieristico del 5,3 per cento. Inoltre, per il 2013, si preannunciano gravi difficoltà per il traffico container legati alle scelte dei principali armatori che stanno spostando l’importazione e il trasbordo verso altri porti più adeguati e per le previsioni di un calo delle navi-crociere di 120 scali”. (fonte: Ansa)

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