I porti sono punti privilegiati di intermediazione delle merci da e per l’Europa; e gli scali dell’Alto Adriatico hanno la possibilità, nei prossimi anni, di arrivare a intermediare almeno sei milioni di container con una crescita del 348%. Lo ha evidenziato lo studio presentato al Parlamento Europeo da Mds Transmodal (società inglese di consulenza, leader europeo nei trasporti).
L’occasione, come riferisce l’Ansa, è stata la conferenza ‘Baltic Adriatic Corridor connecting Europe and beyond’, promossa dall’onorevole Antonio Cancian con altri colleghi europarlamentari austriaci e polacchi, a cui hanno preso parte gli assessori ai Trasporti della Regione Veneto, Renato Chisso, e della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Ricciardi, e l’assessore alla Pianificazione della Regione Emilia Romagna, Paola Gazzolo.
”C’è identità di visione tra l’Italia e l’Europa – è detto in una nota del presidente in carica del Napa Paolo Costa – che può solo favorire la crescita e lo sviluppo coerente del mercato italiano ed europeo: il Governo italiano ha abbracciato questa visione con il ‘Decreto salva Italia’ che identifica quali superpriorità per lo sviluppo infrasttrutturale per il Paese proprio i terminali portuali selezionati dalla stessa Europa. La decisione che inserisce l’Italia ed i porti del Nord Adriatico tra le priorità europee – è detto ancora – dovrà però essere difesa dal governo italiano nei prossimi mesi anche in sede di Parlamento e Consiglio Europeo, di fronte anche ai porti del Northern range (Anversa, Amburgo, Rotterdam) che contestano la decisione della Commissione di avere un’alimentazione più bilanciata fra Nord e Sud Europa delle merci provenienti soprattutto dal Far East. Essere dentro alla lista prioritaria significa infatti aver accesso ai finanziamenti Europei e agli altri strumenti messi a disposizione dalla BEI come lo strumento di garanzia o i project bond”.