POMODORO TRASFORMATO, PETTI: “RADDOPPIEREMO LA PRODUZIONE, BIO COMPRESO”

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“Abbiamo superato circa la metà dei giorni di lavoro programmati e riscontriamo un incremento della quantità di pomodoro lavorato, un forte aumento del segmento biologico e del numero dei lavoratori impiegati. La previsione è di raggiungere quasi il doppio della produzione del 2015”.

C’è soddisfazione nel gruppo Petti per l’andamento della campagna 2016 per i prodotti a marchio “Petti – Il pomodoro al centro”, solo pomodoro toscano lavorato a bassa temperatura.

A confermare dati e numeri è l’amministratore delegato Pasquale Petti (nella foto), quarto rappresentante della famiglia Petti alla guida dello stabilimento Italian Food di Venturina (Livorno). Che annuncia anche un altro importante riconoscimento nella certificazione di qualità ottenuto dalla materia prima, l’“oro rosso” ricevuto dall’Asport (Associazione produttori ortofrutticoli toscani) proveniente dalle vicine coltivazioni, tutte a regime di agricoltura integrata e biologica, in Val di Cornia, Grosseto, Maremma, Val di Chiana, campagne senesi e pisane, e lavorato entro sei ore dalla raccolta.

“Da oggi possiamo offrire ai nostri consumatori prodotti certificati “Agriqualità” dalla Regione Toscana – spiega l’ad – I consumatori perciò potranno rintracciare sulle nostre confezioni negli scaffali della grande distribuzione il marchio rilasciato dalla Regione con il distintivo Pegaso Alato. Sono molto fiero di questo importante passo: a oggi i prodotti a marchio “Petti – il pomodoro al centro” sono gli unici nel mercato delle conserve rosse ad avere una certificazione sull’intera filiera di produzione rilasciata da una Regione”.

E aggiunge numeri, nel particolare, della campagna concordata con Asport per il 2016. “Prevediamo – sottolinea – la lavorazione totale di valori superiori alle 100mila tonnellate, quasi il doppio della produzione del 2015. Più precisamente possiamo affermare che nello stabilimento Italian Food di Venturina Terme a oggi abbiamo già lavorato 100mila tonnellate di oro rosso toscano. Abbiamo inoltre esattamente raddoppiato anche la lavorazione di pomodoro biologico rispetto al 2015”.

Tutto questo, precisa Pasquale Petti, è stato possibile grazie all’impegno del Gruppo per valorizzare l’intera filiera del pomodoro toscano da industria, iniziato con il protocollo d’intesa con la Regione firmato nel 2012 con il presidente Enrico Rossi, e continuato nel corso di questi anni con ingenti investimenti da parte della famiglia Petti.

“Ad esempio – specifica – quelli messi in atto per la realizzazione di nuove linee di produzione, la ristrutturazione del depuratore consortile di Campo alla croce e la riqualificazione di immobili industriali dismessi per la creazione di un polo di logistica integrata”.

“Grazie alla grande crescita e diffusione a livello distributivo dei prodotti a marchio “Petti – il pomodoro al centro”, sia nel mercato italiano che estero, possiamo affermare – conclude l’ad – che l’intero comparto del pomodoro da industria toscano ha beneficiato di un incremento esponenziale dei quantitativi coltivati e trasformati. Attendiamo fiduciosi i prossimi bandi pubblici

e auspichiamo che il presidente della Regione possa dare continuità ai contributi economici necessari a tutta la filiera, a cominciare dagli agricoltori fino alla nostra azienda trasformatrice, impegnati insieme nel progetto di valorizzazione di una coltura così importante per la Toscana”.

(fonte: Il Tirreno)

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