Stagione in altalena per il pomodoro d’importazione. Per Stefano Pezzo (nella foto), titolare dell’azienda Cherry Passion di San Martino Buon Albergo (Verona), specializzata tra l’altro nell’import-export di pomodoro olandese, coltivato in coltura idroponica (e presente sul mercato da aprile fino a novembre, con l’80% della produzione rappresentata dal pomodoro a grappolo e il restante 20% principalmente da tondo liscio insalataro e cuore di bue), l’annata sta proseguendo tra alti e bassi, a causa principalmente delle condizioni meteo variabili. “Finora la stagione è discreta, influenzata da quotazioni troppo altalenanti e irregolari, che hanno causato anche alcuni problemi nei Mercati all’ingrosso e nella grande distribuzione”.
Secondo l’imprenditore scaligero, presidente di Fruitimprese Veneto, la forbice di prezzo varia da 0,50 (per esempio nelle prime settimane di agosto) a 1,50 euro al chilo (in primavera e con ogni probabilità a inizio ottobre), a seconda dei periodi dell’anno. All’inizio dell’annata i valori sono stati piuttosto sostenuti per poi scendere sotto Ferragosto e risalire nuovamente a settembre-ottobre fino a 1,60 euro.
“Per esempio questa settimana – aggiunge – le quotazioni si aggirano in media sugli 80 centesimi, mentre lo scorso anno, più equilibrato, i valori erano a 1,50 euro. Solo quindici giorni fa però i prezzi arrivavano anche a 1,20 euro. Queste condizioni hanno causato qualche grattacapo in produzione e alcune difficoltà nella programmazione e distribuzione del prodotto”, commenta Pezzo. “Il problema maggiore avviene quando il clima è nettamente diverso nell’area produttiva e in quella di destinazione del prodotto. Se per esempio in Olanda il pomodoro viene prodotto in buone quantità grazie al clima mite e in Italia, dove è destinato, piove o fa freddo, c’è il rischio di ritrovarsi con un’offerta superiore alla reale richiesta di quel momento. Stesso discorso vale per le condizioni opposte: brutto tempo in produzione (e scarsa disponibilità) e clima caldo nell’area dove viene venduto il prodotto con conseguente aumento delle richieste. Queste situazioni si sono già create. La qualità è rimasta sempre ottima. A cambiare sono i volumi e i consumi, che non sempre trovano corrispondenza”.
Per Cherry Passion (che ha pure nelle ciliegie e nelle mele altri due prodotti di punta) i volumi di pomodoro sono comunque in crescita, nell’ordine di un +10-20%. “Siamo soddisfatti in particolare della linea a marchio “Cuori Rossi” che grazie all’introduzione di una nuova varietà a grappolo con ramo e calibro più grandi ha ottenuti riscontri più che favorevoli”.
Emanuele Zanini