POMODORO, LONGO (T18): LA PRODUZIONE TIENE, IN CRESCITA IL CUORE DI BUE

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Il mercato del pomodoro mantiene le posizioni. La tenuta del comparto, nel 2010 e nella prima parte del 2011, è confermata da Massimo Longo, Massimo Longo (nella foto), amministratore delegato e direttore commerciale di Agro T18 di Grugliasco (Torino), in particolare per le varietà più coltivate in Italia, come il grappolo ramato e il pomodoro da insalata.

 

Il clima non favorevole ha creato alcune difficoltà nelle principali aree produttive nel Sud Italia, e in particolare in Sicilia e Sardegna, con conseguenti cali temporanei di produzione. Tuttavia il prodotto nazionale è rimasto presente sui mercati con costanza.

 

“A differenza degli anni passati – spiega Longo – non vi è stata l’invasione di prodotto spagnolo (il Paese iberico quest’anno si è dedicato più al Nord Europa) e olandese, e tutto il periodo invernale ha assistito ad una generale tenuta dei prezzi”.

 

Secondo l’a.d. di T18 il cuore di bue prosegue nel suo progressivo trend di crescita (togliendo una consistente fetta di mercato al tondo da insalata), così come il ciliegino e il gruppo dei mini plum (datterini e mini San Marzano) che reggono la concorrenza dei prodotti marocchini e tunisini. Si consolida la posizione dei pomodori “neri” e striati. Spagna e Olanda, assieme ai Paesi nordafricani sono i principali competitors.

 

Il tondo da insalata del Marocco in particolare, sottolinea Longo, si sta inserendo prepotentemente nel mercato italiano. “Le strategie da adottare in difesa del mercato interno e dell’export di made in Italy dovrebbero essere mirate al miglioramento delle procedure di lavorazione e selezione, nonché all’acquisizione da parte del mondo produttivo delle necessarie certificazione di qualità e di filiera”.

 

"Negli ultimi due anni – sottolinea Longo – le stesse case produttrici di seme hanno cominciato a dedicare parte del loro business alla ricerca del gusto e delle qualità organolettiche che si andavano perdendo nella ricerca esasperata di maggiori rendimenti di produzione. Non bisogna dimenticare che il gusto e il sapore Italiano sono ancora riconosciuti come la punta di diamante del mondo produttivo del nostro Paese".

 

Sul mercato internazionale il pomodoro non è stato esante da qualche contraccolpo dopo il caso E. coli. "Il mercato del pomodoro ha certamente subito il contraccolpo del blocco delle importazioni della Russia. Le produzioni dell’Olanda dedicate alla Russia si sono temporaneamente riversate sull’Europa Occidentale e hanno causato un sensibile calo dei prezzi. La riapertura delle frontiere ha riportato la situazione più o meno alla normalità".

 

 

Il pomodoro rappresenta il prodotto più commercializzato dal Gruppo T18, sia in termini di volumi che di tipologie. Le coltivazioni, mirate a soddisfare la richiesta 365 giorni l’anno, seguono le varie fasce latitudinali e climatiche, concentrandosi in Sicilia e Sardegna nei mesi invernali parallelamente a Lazio e Campania, per spostarsi nei periodi primaverili e estivi nel Nord e in particolare in Piemonte. Una parte della produzione è mirata ai consumatori che ricercano il prodotto d’eccellenza come il famoso Camone sardo o le preziose varietà “costolute” che crescono nei terreni vicini al mare in Sicilia irrigate con acqua con alta conducibilità. Le varietà più vendute sul mercato estero sono il pomodoro grappolo e il ciliegino, ma aumenta sempre di più la richiesta delle varietà più particolari come il Camone e il Cuore di Bue anche nei Paesi in cui fino a pochi anni fa certe tipologie erano sconosciute. (E.Z.)

 

 

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