I soci dell’Organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da Industria Nord Italia hanno incontrato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi.
L’incontro è avvenuto a Pomposa di Codigoro (Ferrara), presso lo stabilimento di Conserve Italia, una delle aziende socie dell’OI. L’appuntamento ha rappresentato un’occasione per fare un primo bilancio sull’andamento della campagna 2023 e per confrontarsi su alcuni temi di attualità: dai provvedimenti per le zone colpite dall’alluvione alle regole per l’erogazione dell’aiuto accoppiato 2024, alla richiesta di vincolare l’importazione in Europa di derivati del pomodoro extra UE agli stessi requisiti ambientali, sociali ed etici richiesti ai produttori europei.
La vicinanza ai territori colpiti dall’alluvione
Il Presidente dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia Tiberio Rabboni ha aperto la riunione sottolineando che “La scelta di Pomposa non è casuale. Siamo qui a testimoniare la vicinanza dell’intera filiera del pomodoro al territorio e ai produttori locali così duramente colpiti dall’alluvione di maggio. Una vicinanza che per noi, filiera organizzata e rappresentativa del Nord Italia, significa doverosamente farci carico delle legittime istanze di coloro che hanno subito dei danni. Per questo abbiamo chiesto all’Assessore Mammi di illustrarci sinteticamente lo stato delle cose dal punto di vista delle risorse nazionali, comunitarie e regionali effettivamente disponibili per la ricostruzione e per gli indennizzi, nonché dei tempi di erogazione e di intervento”.
I dati e le prospettive della campagna 2023
La campagna di raccolta del pomodoro nel Nord Italia è iniziata da alcune settimane. Alla data del 23 agosto, il pomodoro raccolto presenta una buona qualità con un grado brix di 4,97, in linea con la media del periodo. La quantità consegnata all’industria è pari circa al 45% dei quantitativi stabiliti nei 131 contratti di compra-vendita firmati e depositati presso la sede dell’OI Pomodoro da Industria Nord Italia.
La produzione è influenzata, da un lato, dalle anomalie climatiche di maggio, che hanno causato allagamenti con conseguente perdita di campi destinati alla coltivazione o già coltivati e, più in generale, il fermo o il rallentamento dei trapianti, quindi spostati, per cause di forza maggiore al mese di giugno. Ciò ha causato la perdita di superfici coltivate, il ritardo di maturazione e, nelle zone più colpite, un calo delle rese per ettaro. Inoltre, il posticipo di una parte importante dei trapianti al mese di giugno ha determinato una campagna di raccolta imperniata su due picchi massimi: quello di metà agosto, già concluso, e quello prossimo di settembre.
Dall’altro lato, alle piogge intense di maggio si sono aggiunte le forti grandinate, il vento e le piogge battenti, che dal 19 al 25 luglio hanno colpito numerosi ettari sia a est sia a ovest del Bacino Nord, causando danni ingenti nell’intera area.
Le anomalie climatiche degli ultimi mesi hanno determinato delle differenze fra la zona occidentale e quella orientale. L’area ovest, a parte i terreni colpiti dalle forti grandinate attorno al 20 luglio, non presenta forti problematiche o problemi fitosanitari, generando rese per ettaro in linea con quelle degli ultimi anni. L’area est, invece, risente degli effetti a lungo termine delle piogge intense di maggio, nonché dell’alluvione, registrando rese medie di 50-60 t/ettaro, di molto inferiori al dato degli anni precedenti. A tal proposito, il Contratto Quadro d’Area Nord 2023 ha opportunamente previsto per i produttori di questi territori una significativa riduzione delle penali in caso di mancata consegna delle quantità di pomodoro concordate con l’industria.
L’analisi dell’andamento dei trapianti svolto dall’OI Pomodoro da Industria Nord Italia prospetta che un gran numero di superfici sono programmate per la raccolta a settembre, mese in cui l’esito produttivo è quanto mai incerto. Si potranno infatti produrre significative quantità di pomodoro se il tempo continuerà a essere stabile, mentre si potrà determinare un forte ammanco di prodotto se il tempo non consentirà la maturazione e la raccolta del pomodoro.
Premio accoppiato 2024 e direttiva europea per le importazioni extra UE
Durante l’incontro, il Presidente Tiberio Rabboni, a nome dell’OI, ha presentato all’Assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Alessio Mammi, due proposte: la prima riguarda il premio PAC accoppiato 2024, che dal prossimo anno è condizionato all’utilizzo di “materiale di propagazione certificato”. L’OI propone che il Ministero dell’agricoltura consideri allo scopo il “certificato sanitario” delle piantine da trapiantare ai sensi del DL 18 del 2 febbraio 2021.
La seconda proposta è contenuta in un documento che vuole sollecitare il Parlamento Europeo, attraverso i parlamentari europei italiani, il Ministero italiano e le Regioni, ad approvare la direttiva “Corporate Sustainability Due Diligence” che impone agli importatori europei di garantire per i derivati del pomodoro prodotti fuori dall’Europa il rispetto dei requisiti ambientali e sociali vigenti in Europa per tali produzioni.
Mammi: “Serve una strategia nazionale”
L’Assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Alessio Mammi nel suo intervento ha sottolineato che “La filiera del pomodoro rappresenta un’eccellenza dell’Emilia-Romagna e più in generale di tutto il Paese che dobbiamo preservare e sostenere. Per fare questo dobbiamo, però, mettere in campo una strategia nazionale, che coinvolga più in generale l’ortofrutta sul medio e lungo periodo in Italia, per il rilancio di un settore che negli ultimi anni ha dovuto attraversare molte sfide, in particolare legate ai cambiamenti climatici e all’insorgere di nuove fitopatie.
Siamo consapevoli che se la nostra Regione è il cuore dell’agroalimentare del Paese lo dobbiamo anche a filiere, come quelle del pomodoro, che generano ricchezza investendo sulla qualità e la promozione, con evidenti benefici per i territori. Il nostro ruolo continuerà a essere quello di metterle nelle condizioni di poter competere nei mercati internazionali attraverso uno snellimento delle procedure e adeguati finanziamenti alla ricerca”.
Conserve Italia: lo stabilimento di Pomposa di Codigoro
L’incontro si è svolto presso lo stabilimento di Pomposa di Codigoro (Fe) di Conserve Italia, gruppo cooperativo di trasformazione alimentare, con sede a San Lazzaro di Savena (Bo) e un fatturato pari a oltre 1,1 miliardi di euro. Associa oltre 14.000 produttori agricoli italiani riuniti in 37 cooperative e lavora 675.000 tonnellate di pomodoro, frutta e vegetali in 12 stabilimenti produttivi (9 in Italia, 2 in Francia e 1 in Spagna).
All’incontro è seguita la visita allo stabilimento, realizzato tra il 2002 e il 2004, che si estende su una superficie di oltre 440.000 metri quadrati, di cui circa 120.000 coperti, e ha una capacità di trasformazione complessiva di 350.000 tonnellate di materie prime suddivise tra pomodoro, frutta e vegetali, da cui si ottengono polpe, passate e concentrati di pomodoro, frutta allo sciroppo, confetture, legumi e verdure sia in scatola sia in vasi di vetro. Qui lavorano oltre 1.200 addetti tra personale fisso e stagionale.
Nella foto di apertura, da sinistra, Alessio Mammi e Tiberio Rabboni