POMODORO DA INDUSTRIA, COLDIRETTI: “PREZZO SOTTO ALLE ASPETTATIVE”

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In merito alla trattativa fra produttori e industriali per il prezzo del pomodoro chiusa ad un prezzo di 92 euro a tonnellata, Coldiretti Emilia Romagna commenta come “la chiusura della trattativa entro fine febbraio sia arrivata oltre la data fissata dalle parti all’interno dell’Organizzazione Interprofessionale del Nord Italia con un prezzo in aumento rispetto all’anno precedente.

Prezzo – che a parere di Coldiretti – avrebbe dovuto essere più remunerativo per i produttori, in considerazione dell’aumento dei consumi sia interni sia esteri e pone ancora una volta il tema della giusta redistribuzione del reddito all’ interno della filiera.

Positivo – continua Coldiretti – il miglioramento della “scaletta produttiva”, che ha portato per la   “base cento” ad un abbassamento del grado brix  da 4,90 a 4,85  e che di fatto porta ad un reale aumento di poco più di 1 euro/t. sul prezzo concordato, arrivando così ad un accordo totale di 93 euro/t.

Il contratto di fornitura per il pomodoro biologico, prevede un prezzo di 136 euro/t.

Considerate le difficoltà nella raccolta del prodotto che si sono verificate nel 2020, Coldiretti ha sostenuto che fosse indispensabile programmare anche il periodo di trapianto delle piantine e la successiva raccolta del prodotto, in modo omogeneo su tutto l’arco della campagna di trasformazione, prevedendo un meccanismo di incentivazione economica per i raccolti tardivi.  Nell’accordo raggiunto è stato ulteriormente concordato un premio sul “pomodoro tardivo “che prevede un incremento di 0,75 euro/t.  al giorno sulle consegne dal 12/09 al 19/09 e 1 euro. al gg dal 20/09 fino a raggiungere il valore complessivo massimo di 15 euro/t.

“Per il futuro – dichiara il presidente regionale Nicola Bertinelli (nella foto) – non basterà più accordarsi solamente sulle quantità da produrre e da consegnare ma sarà fondamentale che tutta la filiera  sia allineata in un progetto di valorizzazione del pomodoro coltivato in Italia. Oggi – prosegue Bertinelli – è indispensabile avere un approccio nuovo, sfruttando appieno quelle che sono le opportunità dei Distretti del Cibo, mettendo insieme imprese, cittadini, associazioni, istituzioni e università per ottenere una migliore collaborazione sulle azioni comuni,  finalizzate a organizzare, sostenere, promuovere e valorizzare l’intera filiera che produce e trasforma un prodotto di altissima qualità in un territorio ben definito .

Un nuovo progetto che ponga le basi per il futuro di questo comparto, con la Coldiretti sempre pronta a dare il suo contributo per progetti veri, di valore, nell’interesse della filiera e del reddito degli agricoltori”.

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