POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA, LA TRATTATIVA SI ARENA

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Nulla di fatto sul fronte della trattativa per la definizione del prezzo del pomodoro da industria. Lunedì scorso, nella tarda serata, si sono bruscamente interrotte le trattative tra la delegazione delle organizzazioni di prodotto del Nord Italia e quella dell’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (Aiipa) che fa capo a Confindustria.

L’incontro, iniziato nel primo pomeriggio alla Stazione sperimentale delle conserve di Parma, che sembrava dovesse essere quello decisivo, non ha portato alla definizione del prezzo a causa delle posizioni ancora distanti tra le parti coinvolte. Al momento la data per la ripresa della trattativa non è stata fissata e si ipotizza che non avvenga in tempi troppo ravvicinati.

La negoziazione, che vede impegnate le delegazioni di produttori e trasformatori, riguarda una quantità di pomodoro pari a 11-12 milioni di quintali, circa il 75% della materia prima trasformata dalle industrie private del Nord. L’incontro di lunedì sembrava potesse essere decisivo anche alla luce del fatto che nei giorni scorsi è stato siglato l’accordo tra le industrie che fanno capo a Confapi e la parte agricola conferente, che riguarda il restante 25% del pomodoro del Nord Italia da trasformare nella prossima campagna.

L’accordo tra Confapi e la parte agricola, come si legge sulla Gazzetta di Parma, ha fissato il prezzo a 85 euro alla tonnellata e sancito una sostanziale modifica dei parametri tecnici per la definizione dei livelli qualitativi, sollevando tante contestazioni dalla parte agricola. La fase di stallo che sta attraversando la trattativa per il contratto del pomodoro da industria coltivato nel Nord Italia preoccupa gli agricoltori, che di fronte alle numerose incertezze, potrebbero finire per ridurre le superfici coltivate a pomodoro rispetto al 2011.

La mancanza di un prezzo certo non aiuta gli agricoltori a fare le necessarie scelte aziendali, soprattutto alla luce del rincaro dei costi di produzione e dell’aumento dell’inflazione. Dalle prime indicazioni pare che la nuova intesa possa riguardare anche un prolungamento dei tempi di pagamento, dopo che l’accordo siglato da Confapi lì ha fissati al 15 novembre, 15 dicembre e 30 gennaio 2013.

 

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