POMODORO, BOCCIATA PROPOSTA DELL’INDUSTRIA IN EMILIA ROMAGNA: “SERVE L’ACCORDO”

Condividi

I produttori di pomodoro dell’Emilia-Romagna dicono no alla proposta avanzata finora dall’industria.

Si è bloccata a 94 euro a tonnellata la trattativa sul prezzo del pomodoro da industria per la campagna Nord Italia 2022. “È inaccettabile. Le aziende stanno fronteggiando un aumento dei costi oltre il 20% con rincari energetici ormai fuori controllo e la morsa della siccità che preannuncia onerosi interventi irrigui”, commentano i presidenti di Confagricoltura e Cia-Agricoltori italiani dell’Emilia Romagna, Marcello Bonvicini e Cristiano Fini. Intanto in Spagna e Portogallo l’accordo è già chiuso con un prezzo riconosciuto ai produttori che supera i 100 euro a tonnellata.

Tuonano Confagricoltura e Cia-Agricoltori italiani dell’Emilia-Romagna che chiedono di anticipare il Tavolo tra Op (organizzazioni dei produttori) e Industria convocato per l’11 marzo: “Dobbiamo trovare la quadra al più presto – proseguono i vertici regionali di Confagricoltura e Cia-Agricoltori italiani – altrimenti mettiamo a rischio il lavoro di tutti. Così si affossano le imprese agricole, con evidenti danni per l’intera filiera produttiva”.
Oltretutto il mercato internazionale è tonico come del resto quello interno nonostante la pandemia e l’inflazione che sale. L’Italia si conferma in cima alla classifica dei produttori e trasformatori dell’oro rosso (il 60% delle conserve “made in Italy” vola all’estero).

“Non comprendiamo affatto la proposta avanzata dal settore industriale. Sediamoci subito attorno al tavolo e stringiamo un accordo che sia soddisfacente per gli agricoltori. Siamo alla vigilia dei trapianti, che avverranno in condizioni di grave siccità”, concludono Marcello Bonvicini e Cristiano Fini.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE