POMODORI, ENTRA IN SCENA IL VENETO CON NASONI E INSALATARI

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I pomodori nasoni e gli insalatari tondi lisci sono due chicche dell’orto veneto. Ne è cominciata la raccolta e il mercato li sta accogliendo molto bene. Sono ortaggi per amatori: la coltivazione, nelle sue aree tradizionali (la zona di Cavallino e Treporti, sul litorale veneziano) e in minori quantità nel Trevigiano, si sta restringendo per il prevalere di altre varietà commercialmente più richieste.

In compenso le quotazioni reggono bene così come resiste una fetta di consumatori che li prediligono. Il nasone, in particolare, è un ecotipo autoctono particolarmente saporito, piuttosto voluminoso (raggiunge e supera i 200 grammi) e resistente alle malattie. Ha una polpa abbondante, con pochi semi e gustosa. Si raccoglie a partire dalla seconda metà di luglio ed è immesso in commercio quando la bacca comincia appena a rosseggiare, mentre quando è matura è di colore rosa rosso intenso.

Un analogo andamento produttivo e di mercato, rilevano a OPO Veneto, hanno gli insalatari tondi lisci, una varietà coltivata in particolare nella zona del Cavallino Tre Porti (Venezia) e nel Polesine a Lusia e dintorni. Essi rappresentano la tradizione orticola, che è sempre suggestiva, affascina, ma ha difficoltà a mantenere le posizioni nel grande mercato. Il consumo è soprattutto regionale. Come si intuisce dal nome popolare insalataro è un pomodoro consumato soprattutto fresco nelle insalate, alle quali dona un sapore leggermente acidulo. Si presenta rotondeggiante, compatto e resistente. Il grosso della produzione veneta di pomodori da consumare freschi si è spostata negli ultimi anni verso le varietà cuor di bue, i ramati a grappolo e, in parte, verso i datterini e i ciliegini. Sono tutte varietà coltivate soprattutto in serra.

“E’ questo il momento in cui il pomodoro sta entrando in piena produzione, rileva Sergio Tronchin (nella foto), responsabile commerciale di OPO Veneto; le quotazioni sono sulla media stagionale, mentre i consumi sono un po’ freddi, condizionati negativamente dalle piogge e dall’abbassamento della temperatura di questi giorni. Il pomodoro è un ortaggio solare, che ama il caldo. La qualità è eccellente per cui, entrando nel cuore dell’estate, si dovrebbero avere maggiori consumi, i quali comunque devono fare i conti con l’impoverimento delle capacità di spesa delle famiglie, una situazione che pesa su tutti i settori, compresa la verdura”.

(fonte: Ortoveneto.it)

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