Pomì lancia la sfida al Tomato ketchup di Heinz negli Usa. Pomì ha investito 12 milioni di euro nei prossimi cinque anni per la promozione e sviluppo commerciale, soprattutto negli Stati Uniti. Un mercato strategico secondo Costantino Vaia (nella foto), direttore generale del Consorzio Casalasco che controlla il brand Pomì.

Gli Usa rappresentano il primo mercato estero con circa 10 milioni di dollari di fatturato. Secondo Vaia “rispetto al ketchup di Heinz – spiega in un’intervista al Sole24Ore – il nostro è un prodotto fresco, semplice e tracciabile mentre il ketchup contiene addensanti Non diventeremo mai un prodotto di massa ma rimarremo di nicchia contraddistinguendoci per l’alta qualità, con prezzi in linea: tra 2,49 e 3,99 dollari per una confezione da 750 grammi”.

Lo scorso anno negli Stati Uniti Pomì è cresciuto del 20% a fronte di un mercato del pomodoro in calo dell’8%. Considerata la stagnazione del mercato italiano gli obiettivi per il 2013-2017 è di crescere dell’80-90%, sostiene Vaia. “Negli Usa siamo presenti in 20 mila punti vendita, quest’anno ne aggiungeremo altri 15 mila”.

L`obiettivo è ambizioso ma il consorzio Casalasco del Pomodoro, cooperativa titolare del marchio acquisito da Parmalat nel 2007 assieme ai quattro impianti di produzione, sembra partire con il piede giusto. Già nel 2012 ha fatturato 220 milioni di euro, +16% sul 2011 (con un ebitda di circa il 14%), di cui il 65% realizzato all’estero.

In Italia, a dispetto della crisi, l`anno scorso i ricavi sono cresciuti del 13,8% rispetto al 2011. In Germania, secondo mercato europeo, i volumi di vendita sono cresciuti del 14%, confermando Pomi in seconda posizione nel Paese. Fuori dall’Europa, invece, l`azienda lombarda, che ha sede a Casalmaggiore (Cremona) ripone le maggiori speranze. In Russia la crescita nel 2012 è stata del 22%.