“La politica di promozione dei prodotti agroalimentari in Europa non può essere messa in discussione con modifiche come quelle prospettate che mirano ad escludere o a discriminare alcuni comparti. Lo hanno ribadito con forza 19 Paesi europei, tra cui l’Italia, sottoscrivendo una richiesta comune discussa a margine del Consiglio Agricolo riunitosi a Bruxelles. Una posizione sulla quale tuttavia il Commissario all’Agricoltura Ue Wojciechowski non si è espresso, mantenendo un atteggiamento alquanto ambiguo”.
Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri (nella foto) all’indomani del vertice agricolo in cui il ministero italiano ha sostenuto il documento presentato dalla Polonia e sottoscritto da altri 18 paesi tra cui l’Italia, a difesa dell’attuale politica di promozione dei prodotti agroalimentari.
“Dal momento che l’opzione di penalizzare alcuni settori come vino e carni rosse non è stata ancora scartata – osserva Mercuri – non ci resta che augurarci che la Commissione abbandoni presto l’ambiguità e si esprima con maggiore chiarezza sul dossier”.
“Siamo ben lieti di apprendere – continua il Presidente Mercuri – che il ministero italiano abbia sottoscritto il documento, accogliendo le sollecitazioni che non avevamo tardato a fargli arrivare alla vigilia del vertice attraverso una lettera nella quale avevamo sottolineato l’importanza strategica del dossier promozione, fondamentale per promuovere la competitività del food & wine italiano nel mondo”.
Nella lettera inviata la scorsa settimana al ministro Patuanelli l’Alleanza cooperative, dopo aver ricordato come l’Italia sia il primo beneficiario della policy, avendo sempre ottenuto il maggior numero di progetti finanziati, aveva invitato il Ministero a sostenere con forza il mantenimento dello status quo, vincente, in tema di promozione.
Tre le richieste sulle quali l’Italia è chiamata a vigilare, secondo il presidente Mercuri, anche in vista della prossima riforma del regolamento, quelle di “mantenere alto lo stanziamento finanziario per le azioni di promozione dei prodotti agroalimentari; evitare accuratamente ogni esclusione di alcuni comparti, dal vino alle carni rosse; continuare a dare centralità ai prodotti a Indicazione Geografica, per i quali deve essere previsto un budget congruo, vista la loro centralità nell’ambito della valorizzazione del comparto agroalimentare”.