POLITI (CIA): “STATI GENERALI DEL SETTORE INUTILI SENZA IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI”

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“Senza il coinvolgimento di tutti i soggetti del sistema agroalimentare italiano, delle istituzioni nazionali e locali, a cominciare delle Regioni, gli Stati generali dell’agricoltura rischiano di essere una riunione inutile. Un appuntamento che, invece, potrebbe essere l’occasione per impegnare realmente l’attuale governo nei confronti delle imprese agricole, completamente dimenticate”.

 

Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta l’annuncio, da parte del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Saverio Romano, dello svolgimento il 13 novembre a Cremona del “summit” sui problemi del settore primario.

“Crediamo che – aggiunge Politi – il tempo a disposizione (poco meno di un mese e mezzo) sia molto breve. Per questo motivo chiediamo che si attivi al più presto un serio dibattito preparatorio fra tutti gli attori del sistema agroalimentare, delle istituzioni e soprattutto delle organizzazioni professionali, che svolgono un ruolo centrale. Altrimenti si rischia di lasciare aperti i tanti problemi che oggi condizionano pesantemente gli agricoltori italiani”.

“D’altra parte, come Cia, fin dal 2004, abbiamo posto l’accento sulla necessità di aprire un alto confronto sulle questioni del settore. Non a caso avevamo proposto una Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale. Ora l’annuncio del ministro -rimarca il presidente confederale- conferma che le nostre tesi erano giuste. E’, quindi, auspicabile che gli Stati generali possano servire da grimaldello nei confronti del governo, in modo che rivolga una reale attenzione verso l’agricoltura. A Cremona si possono dire e concordare le cose più belle, ma per applicarle ci vuole volontà politica. E questa l’esecutivo fino ad adesso non l’ha dimostrata”.

“Eppure, quando, nella primavera scorsa, si era cominciato a parlare di Stati generali, come Cia – afferma Politi – avevamo confermato tutto il nostro impegno e la nostra collaborazione, affinché un alto confronto sull’agricoltura si potesse svolgere nel migliore dei modi, dando risultati concreti e fornendo ai produttori agricoli le risposte che attendono. Invece, non abbiamo finora ricevuto alcuna sollecitazione”.

“Da tempo sottolineiamo che l’agricoltura è un settore strategico a livello globale che va tutelato e valorizzato. Per questo motivo -conclude il presidente della Cia- serve un progetto di politica agraria. La nuova situazione nella quale il settore è costretto ad operare, le difficoltà economiche, il calo dei redditi e la crescita dei costi delle imprese, gli effetti della globalizzazione, le ripetute tensioni sui mercati mondiali, la riforma della Pac post 2013, la presenza di nuovi e più agguerriti competitori, le mutate esigenze dei consumatori, la mancanza di chiare ed efficaci scelte di politica economica rivolte al sostegno del mondo agricolo, impongono scelte rinnovate e condivise”.

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