Sulle polemiche legate alla campagna pubblicitaria di Pomì interviene anche il ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo (nella foto) che afferma: “Prima qualcuno ha tentato di chiedersi se il pomodoro sia di destra o di sinistra. Adesso c’è addirittura la distinzione ‘etnica’ fra pomodori".
"Mi sembra che il buon senso sia messo in secondo piano rispetto alla gravità dei problemi del Paese". "Sconcerta, tuttavia, che una primaria azienda abbia sentito la necessità di specificare non solo che il suo pomodoro è italiano, ma che proviene da determinate regioni, quelle settentrionali – precisa il ministro.
"Il made in Italy è unico e indivisibile e se qualcuno pensa di andare sui mercati internazionali con un’identità di provincia appartiene a un mondo che non esiste più. I prodotti italiani tutti sono sicuramente i più controllati, è di oggi la notizia, diffusa da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola che le produzioni agricole del nostro Paese hanno residui chimici 5 volte inferiori alla media europea. L’emergenza della terra dei fuochi per la quale tutto il governo e le amministrazioni locali si sono finalmente mobilitate non può essere in alcun modo strumentalizzata. Dopo anni di indifferenza lo Stato si sta occupando con rigore della questione. Forse quell’azienda non s’è resa conto del gravissimo danno arrecato a migliaia di produttori onesti che tra mille difficoltà lottano ogni giorno per garantire un prodotto sano e d’eccellenza. Scusarsi con i lavoratori prima e con i consumatori dopo non solo sarebbe consigliabile, ma anche doveroso”.
Sulla propria pagina facebook poi l’azienda precisa la propria posizione: "I recenti scandali di carattere etico/ambientale che coinvolgono produttori ed operatori nel mondo dell’industria conserviera stanno muovendo l’opinione pubblica, generando disorientamento nei consumatori verso questa categoria merceologica. Il Consorzio Casalasco del Pomodoro e il brand Pomì sono da sempre contrari e totalmente estranei a pratiche simili, privilegiando una comunicazione chiara e diretta con il consumatore. Per questo motivo l’azienda comunicherà sui principali quotidiani nazionali e locali, ribadendo i suoi valori e la sua posizione in questa vicenda. Si tratta di un atto dovuto non soltanto nei confronti dei consumatori, ma anche nel rispetto delle aziende agricole socie, del personale dipendente e di tutti gli stakeholders che da sempre collaborano per ottenere la massima qualità nel rispetto delle persone e dell’ambiente".