Il Ministero dell’economia e delle finanze ha predisposto il decreto che ripartisce ufficialmente le risorse finanziarie del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) tra i diversi ministeri che sono responsabili dell’attivazione dei progetti e dell’esecuzione della spesa.
Con una dotazione di 3,68 miliardi di euro il Mipaaf occupa l’undicesima posizione per entità dei fondi disponibili. Al primo posto c’è il Ministero delle infrastrutture con 39,7 miliardi, seguito dal Dicastero della transizione ecologica con 34,7 miliardi e da quello dello sviluppo economico con 17,6 miliardi.
I progetti di diretta competenza del Mipaaf sono quattro. Lo sviluppo della logistica avrà una dotazione di 800 milioni di euro; il parco agri-solare può contare su 1,5 miliardi di euro; gli aiuti all’innovazione e meccanizzazione del settore agroalimentare hanno un tetto di spesa di 500 milioni di euro e gli investimenti nella resilienza del sistema irriguo possono arrivare a 880 milioni di euro.
Ci sono inoltre altre tipologie di investimento, alcune delle quali molto importanti in termini di dotazione finanziaria che sono gestiti da ministeri non agricoli, ma che includono le imprese del settore primario come beneficiarie dei contributi pubblici.
È questo il caso, ad esempio, del progetto relativo allo sviluppo agro-voltaico, con 1,1 miliardi di euro di risorse da spendere e del progetto sullo sviluppo del biometano con 1,9 miliardi, entrambi attuati a cura del Ministero della transizione ecologica.
Oltre ai progetti contemplati all’interno del Pnrr, il Mipaaf ha la responsabilità di attuare quelli previsti nel piano complementare, con particolare riferimento ai contratti di filiera e di distretto dell’agroalimentare, con una dotazione finanziaria di 1,2 miliardi di euro da spendere entro la fine del 2026.
(fonte: L’Informatore Agrario)