In Piemonte si sta concludendo la raccolta delle nocciole. Chi con gli aspiratori, chi con le reti, altri ancora a mano, nocciola per nocciola, portano a casa un raccolto che le previsioni danno tra i 130 e i 160 mila quintali (in calo sul 2011). È una goccia nel mare della coricoltura mondiale, se si pensa che la sola Turchia, leader del mercato internazionale, quest’anno ne ha prodotte 7 milioni.
Nei giorni scorsi, come riporta La Stampa, alla 153ª fiera della nocciola di Castagnole Lanze (Asti) sono stati battuti i primi prezzi. "Un quintale di nocciole costerà sui 200-210 euro – dice l’imprenditore Pier Giorgio Mollea, della "Nocciole Marchisio" di Cortemilia. Ma è sbagliato sostenere che il prezzo può arrivare a 230 al quintale. Non c’è alcun fondamento commerciale: nessuno ha pagato quelle cifre e non c’è stata nessuna richiesta. In Turchia la produzione è cresciuta del 30% e sono aumentate anche quelle di Campania e Lazio. I nostri prezzi non possono che risentirne e con probabilità saranno mantenuti nel tempo. In più, abbiamo in media 2 gradi in meno di resa alla sgusciatura rispetto allo scorso anno".
Il raccolto è in ritardo di 15 giorni, più scarso nelle zone pianeggiati dove si ha un 30% in meno a causa del grande freddo di febbraio. È andata meglio in Alta Langa, dove si producono i due terzi regionali di "tonde": la qualità è buona, malgrado la siccità degli ultimi giorni che comunque ha consentito di fare seccare in modo naturale il prodotto.