E’ nata con l’obiettivo di contrastare il trend discendente del consumo nazionale di pere, la nuova Angelys. Una sfida tutta emiliana in mano all’azienda agricola Spreafico di Sala Bolognese. E’ succosa, fondente, di grande caratterizzazione aromatica. "Ma soprattutto è buona, resistente alla manipolazione, si conserva a lungo e garantisce al produttore un’ottima resa".
Ad affermarlo al Resto del Carlino è Carlo Spreafico che per primo ha creduto nella varietà selezionata dai ricercatori francesi dell’Inra di Angers incrociando la Decana d’Inverno e la Decana del Comizio e che oggi ne segue la produzione e commercializzazione in esclusiva per l’Italia attraverso la Cooperativa OP Kiwi Sole.
In numeri la Spreafico, associata a Confagricoltura, vanta oltre 300 ettari di pereti tra Emilia Romagna, Veneto e Lazio (di cui 180 sono nella provincia di Bologna) e una produzione annua di 140mila quintali nel 2012, di cui 15mila di Angelys, quota destinata ad aumentare grazie alla messa a dimora di altre 30mila piante. Dal Consumer Test condotto dall’Università di Bologna in collaborazione con il Centro Italiano di Analisi Sensoriali (CIAS) si evince che la novità della pericoltura italiana è in grado di battere la concorrenza della ben più conosciuta Kaiser a patto che sia immessa sul mercato nel periodo di giusta maturazione.
"Va gestita in maniera specialistica – continua Spreafico – seguendo un rigoroso iter di lavorazione post raccolta: almeno 60/80 giorni di refrigerazione in cella, seguiti da una sosta di prematurazione in vista della commercializzazione da Natale a maggio".