Diversificazione, qualità, comunicazione e sostenibilità: il brand Pepi Dora punta a valorizzare in maniera sempre più concreta la patata che fa riferimento al Consorzio dal Cuore Veneto, come ci ha spiegato a Marca il presidente Piergiorgio Agostini (secondo da sinistra nella foto scattata allo stand in fiera a Bologna)
Già presenti in alcune catene della GDO del Nord nelle due confezioni che specificano, graficamente e nella comunicazione, l’utilizzo ideale in cucina, i tuberi della realtà consortile sono prodotte in circa 25.000 tonnellate con 3 siti di stoccaggio e conservazione a temperatura controllata dalla capacità di 16.000 tonnellate, 2 centri di confezionamento con una capacità distribuita su più linee di 90.000 pezzi al giorno e un’azienda di logistica con veicoli di proprietà.
La materia prima, in particolare, arriva da due cooperative di produttori con oltre 450 ettari coltivati a patate: Terre del Guà ad Alonte (Vicenza) e La Buona Terra a Roveredo di Guà (VR). Due i centri di conservazione e confezionamento di riferimento: Baratella Commerciale Srl a Roveredo di Guà e Agriveneto Spa a Montagnana (Padova).
Fanno parte della “squadra” anche un’azienda di logistica, Bertrans di Pressana (Verona), un’azienda specializzata in prodotti tecnici per l’agricoltura, Sprea Agricoltura Srl di Villafontana di Bovolone, sempre nel Veronese. Tutte realtà situate nell’area di incontro delle tre province di Verona, Vicenza e Padova – zona storicamente vocata alla produzione di patate, cipolle e radicchio – che hanno deciso di collaborare per garantire sviluppo e remunerazione nel rispetto del territorio.
“Uno degli aspetti distintivi del nostro modo di operare è la particolare attenzione a tecniche di lavorazione sostenibili, quella che possiamo definire ‘Agricoltura Rigenerativa’” fa presente Agostini. “Attraverso un impegno costante e innovativo, investendo sulla ricerca e sullo sviluppo di nuovi metodi di produzione, mettiamo in atto pratiche agronomiche mirate all’impiego di diverse specie, con l’obiettivo di incrementare la sostenibilità e la biodiversità. Ad esempio, vengono svolti dei sovesci ai fini di incrementare la biodiversità degli impollinatori, la sostanza organica, il sequestro del carbonio e di inibire i danni causati da elateride e nematodi”.
Le produzioni e lavorazioni possono vantare diverse certificazioni: Global G.A.P., QV ‘Qualità Verificata’, Grasp, Inps Rete del lavoro agricolo di qualità, I.F.S. – a tutela del prodotto, delle persone e dell’ambiente. “È un’agricoltura che da un lato vuole offrire un prodotto di alta qualità al consumatore, dall’alto si impegna nella conservazione del suolo per limitarne l’erosione, migliorare la fertilità e la biodiversità“, aggiunge Agostini.
“Come Consorzio ci stiamo impegnando anche a livello di marketing e comunicazione, in modo da far conoscere il progetto che sta dietro ai nostri pregiati tuberi, venduti con il brand PepiDora” dice ancora il presidente. “Innanzitutto, abbiamo ideato uno ‘Scrigno di Qualità’ destinato alle famiglie più attente ai prodotti di qualità e ai consumatori più giovani, che si presta anche per la commercializzazione online. Abbiamo poi sviluppato un moderno sistema di tracciabilità con codice QR Code, attraverso il quale fornire informazioni sulla provenienza, sulla coltivazione, sulle caratteristiche del prodotto, unitamente ad alcune ricette e consigli per l’utilizzo dei prodotti acquistati. Una menzione particolare va poi al packaging: una confezione in carta totalmente riciclabile, di grande impatto visivo, studiata anche per una migliore conservazione del prodotto spazzolato e una maggiore shelf life”. E’ stata creata inoltre una mascotte, Pepi Dora, protagonista di un fumetto e di gadget dedicati ai più piccoli. L’obiettivo, con la presenza a Marca, che chiude i battenti oggi a Bologna, è quello di espandere i contatti e la presenza nelle catene distributive.
Mirko Aldinucci
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