PEARS WITH LOVE, APO CONERPO: “ECCO COME COMUNICHIAMO LA FILIERA SOSTENIBILE DELLA PERA”

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All’indomani della firma dell’importante accordo tra Italia e Cina per l’esportazione delle pere nel colosso asiatico, Apo Conerpo ha presentato il programma triennale “Pears with Love, le buone pratiche ambientali di una filiera sostenibile”, cofinanziato dall’Unione Europea. Il progetto è indirizzato ai consumatori di Italia, Germania e Francia e ha come obiettivo quello di raccontare la filiera agricola della pera come esempio sostenibile “dal campo alla tavola”, sensibilizzando sugli sforzi del mondo agricolo per affrontare il cambiamento climatico, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità, contribuendo allo stesso tempo a garantire benefici economici sostenibili agli agricoltori ed economie più circolari e stili di vita sani per tutti.

Davide Vernocchi

“I nostri agricoltori – ha dichiarato Davide Vernocchi, Presidente Apo Conerpo presentando il progetto – sono i primi ad essere interessati a tutelare l’ambiente riducendo l’uso di agrofarmaci e ottimizzando il consumo di acqua, perché l’ambiente è il luogo in cui passano la loro giornata lavorativa”.

Ecco perché Apo Conerpo ha fortemente voluto questo progetto. “L’iniziativa – ha sottolineato – vuole salvaguardare i valori di sostenibilità ambientale e supportare i consumatori nel compiere scelte alimentari sane e sostenibili, fornendo informazioni chiare sulle caratteristiche specifiche dei metodi di produzione per tutti prodotti ortofrutticoli e in particolare la pera, in termini di rispetto dell’ambiente, sicurezza alimentare, rintracciabilità, autenticità ed etichettatura”.

Una delle evidenze che il progetto porta alla luce sono i benefici che la produzione frutticola, grazie alla presenza di piante legnose perenni, apporta in termini di carbonio sequestrato, apporto di nutrienti esogeni, possibilità di attuazione di pratiche di coltivazione sostenibili e di biodiversità: si stima che ad ogni tonnellata di pere prodotte corrispondono assorbimenti pari a – 47 Kg di anidride carbonica.

“La campagna – ha spiegato Augusto Renella, Coordinatore Export e Marketing R&D Manager Naturitalia – avrà una durata triennale e sarà rivolta a due target: i consumatori e gli operatori del settore. Prevederà azioni attraverso un sito Internet dedicato, comunicazioni social, attività sui punti di vendita. La partecipazione a Fruit Logistica rientra nell’ambito delle iniziative finanziate”. Il valore del progetto è di circa 3 milioni di euro, di cui circa 900.000 euro in capo ad Apo Conerpo, la restante quota finanziata.

Una iniziativa di tale portata è cruciale per la promozione del settore in Europa, in un momento congiunturale non semplice. “Se l’Italia continua a detenere il primato europeo per la produzione di pere – ha precisato Gabriele Ferri, Direzione Commerciale Opera – Belgio e Paesi Bassi stanno diventando competitor interessanti. La complessità dell’attuale situazione sta mettendo a dura prova la professionalità dei nostri produttori. Abbiamo ancora negli occhi le immagini terribili della recente alluvione in Romagna”.

Anche se attualmente il mercato per le pere italiane è per il 60% interno, è indispensabile rivolgersi anche ai mercati internazionali. “Il tema della sostenibilità è molto importante – ha proseguito – e deve abbracciare tutta la filiera dalla produzione al consumo. Questa attività di comunicazione ci permetterà di consolidare la fidelizzazione del consumatore e di proseguire sul percorso intrapreso”.

Grande attesa per l’apertura del mercato cinese

Il protocollo siglato tra Italia e Cina può rappresentare una importante opportunità per il comparto. “Attendiamo da lungo tempo questo accordo – ha rimarcato Ferri – che ci permetterà di far conoscere le nostre pere in questo mercato. La pera asiatica è molto diversa dalla nostra, quindi bisognerà anzitutto far conoscere il prodotto. Come inizio se quest’anno riuscissimo a portare una decina di container per far assaggiare le pere nei punti strategici del Paese, sarebbe già un primo passo rilevante. Come gruppo siamo già strutturati in Cina, attraverso una società che si occupa di export di kiwi, quindi cercheremo di recuperare questi nuvi spazi commerciali per aumentare la base di consumatori”.

Elena Consonni

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