PATTO TRA APOFRUIT E TERREMERSE PER CRESCERE ALL’ESTERO

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Non una vera e propria fusione, ma un accordo strategico per essere più competitivi soprattutto nei mercati esteri. Questa la sostanza della partnership stretta tra Apofruit e Terremerse, le due cooperative agroalimentari romagnole che hanno siglato un’intesa sulle filiere dell’ortofrutta e delle agroforniture.

Obiettivo: sviluppare sinergie e integrazioni sull’area gestionale e commerciale, pur mantenendo la loro autonomia. Il patto permetterà di sviluppare le rispettive competenze, di ridurre i costi, di meglio posizionarsi nel mercato per poter creare valore a favore dei rispettivi soci e si concretizzerà in almeno cinque punti fondamentali: la politica di marca, quale elemento di distintività dei prodotti verso i consumatori e i clienti; la segmentazione dell’offerta per posizionare al meglio il prodotto nel canale commerciale di riferimento; l’innovazione varietale, elemento chiave per offrire al consumatore un prodotto di qualità più elevata; il biologico come scelta strategica e lo sviluppo dell’export, in particolare verso i nuovi mercati asiatici e i Paesi del golfo persico.

Secondo i rappresentanti delle due aziende le sfide del mercato globale impongono l’adozione di strategie sinergiche d’attacco. Ma la semplice somma di produzioni e fatturati non ha forza sufficiente per cogliere l’obiettivo inderogabile di creare valore per l’impresa e per i produttori. Di contro l’esperienza evidenzia sempre più i risultati positivi che emergono dal far leva su un’organizzazione di filiera. Solo con una filiera efficiente e specializzata si mettono in gioco le sinergie in grado di competere sullo scenario internazionale.

Per capire se c’erano spazi per questo tipo di accordo, le due aziende avevano già sperimentato una sinergia nel biologico. Il successo di questa fase sperimentale ha gettato le basi per proseguire e ora la collaborazione si estende al kiwi, il prodotto più commerciale, per poi allargarsi ad altri.

Il modello gestionale sarà quello di Apofruit. Nello specifico, l’accordo tra le due cooperative prevede:

adesione di Terremerse a Mediterraneo Group, la società consortile che vede come capofila Apofruit, per la realizzazione di sinergie commerciali sull’export e sui prodotti a marchio;

acquisti centralizzati dei materiali di confezionamento e dei servizi connessi (trasporti, ecc..);

adozione di un modello comune di gestione dei magazzini, uniformando i sistemi informatici e il controllo dei costi;

– per i produttori soci, per quanto riguarda il kiwi e i prodotti biologici, le modalità di conferimento e campionatura, i tempi di acconto e le liquidazioni saranno le stesse;

– per tutte le altre produzioni, compresi i prodotti ad uso industriale, le procedure gestionali verranno gradualmente armonizzate;

– ogni cooperativa manterrà il rapporto nei confronti dei propri soci, anche se le procedure di conferimento, acconto e pagamento verranno gradualmente armonizzate;

– accesso per i soci di Terremerse alle novità vegetali, a diffusione regolamentata, che vedono Apofruit come partner distributore;

– apertura di un centro di ritiro per i soci Apofruit dell’area, nello stabilimento Terremerse di Faenza;

– armonizzazione dei programmi operativi delle rispettive Organizzazioni di Produttori di riferimento: Apofruit e PempaCorer. Dal 2015 si ipotizza di costituire una AOP tra le due OP di riferimento, aperta all’adesione anche di altre OP del settore che vogliano integrarsi commercialmente.

Per quanto concerne le agroforniture il partner strategico per Apofruit e i propri soci sarà Terremerse. Tra le due coop verranno sviluppate una serie di azioni finalizzate a migliorare l’efficienza e la competitività delle aziende agricole dei produttori associati e in particolare:

– armonizzazione delle linee tecniche di difesa;

– condivisione dell’impiantistica per frutticoltura e orticoltura al servizio delle aziende agricole associate;

– sinergie nell’area vivaistica;

– condivisione del know-how e dell’attività di ricerca e sviluppo;

– pagamento delle agroforniture in conto conferimento.

 

"Negli ultimi anni Apofruit è cresciuta incorporando altre imprese cooperative, razionalizzando i processi produttivi e commerciali. Ora quella fase è finita – ha detto il direttore generale di Apofruit Renzo Piraccini – oggi ci proponiamo di crescere promuovendo la creazione di una rete di imprese specializzate ed efficienti, ognuna autonoma nella propria gestione, che si riconoscano in un progetto commerciale e gestionale condiviso. L’accordo con Terremerse va in questa direzione. Per quanto riguarda l’export – ha aggiunto – ci stiamo concentrando nell’area di Shanghai".

Sulla stessa linea l’amministratore delegato di Terremerse Gilberto Minguzzi:  "Territori e mercati in rete è scritto nel logo della nostra cooperativa: lì dichiariamo la missione che affidiamo alla nostra identità. Solo mettendoci in rete possiamo superare i limiti di ogni singola impresa, per forte che sia, per dare vita ad un nuovo soggetto capace di aprirsi alle dimensioni globali del mercato per coglierne le opportunità. Abbiamo fatto questo in tutti i settori in cui operiamo. L’accordo con Apofruit – conclude – porterà slancio e innovazione nel comparto dell’ortofrutta". (s.m.)

 

Nella foto, da sinistra: Gilberto Minguzzi ad Terremerse, Marco Casalini, presidente Terremerse, Renzo Piraccini, direttore Apofruit e Mirco Zanotti, presidente Apofruit

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