PATATE, POCHE E CON PREZZI ELEVATI. CITTERIO: “TIRA IL PRODOTTO DA INDUSTRIA, PIÙ REDDITIZIO”

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Tempo di bilanci anche per il mondo della patate, alle prese con un’annata complessa. A tracciare il quadro della situazione è Domenico Citterio (nella foto), titolare dell’omonimo gruppo di San Martino Buon Albergo (Verona).

L’anno solare che si sta chiudendo è stato condizionato dal clima: nell’Europa centro-settentrionale si è registrato un andamento molto altalenante delle precipitazioni, che ha avuto un impatto molto forte sulle produzioni ed in particolare sui calibri, spiega Citterio. “Ad un inizio di primavera molto piovoso, che ha ritardato quasi ovunque le semine, è seguito un periodo molto secco al momento dell’emergenza delle piante, che quindi hanno prodotto pochi tuberi. Tra la fine dell’estate e l’autunno, una ripresa consistente e persistente delle piogge ha fatto ingrossare molto i tuberi e ritardato le scavature, che in alcune zone non hanno potuto essere terminate, a causa dell’improvviso sopraggiungere del gelo dopo la metà di novembre. Una percentuale non indifferente di merce, stimata nell’ordine del 10% tra Belgio, Olanda e Germania, a metà dicembre non era stata ancora scavata (le temperature sono scese di molto sottozero per diversi giorni in tutta Europa a Nord delle Alpi, con punte di -18° in Baviera)”.

Il clima ha creato problemi alla crescita dei tuberi

Domenico Citterio

L’imprenditore veronese aggiunge che l’alternanza di forte siccità ed improvvise abbondanti precipitazioni ha provocato, in molte zone e specialmente nelle varietà da industria come Agria e Fontane, problemi di crescita dei tuberi, come malformazioni, difformità di calibro e cuore cavo. “Questi problemi sono particolarmente diffusi in Belgio ed in Germania, zone entrambe molto importanti per la coltivazione di patate per l’industria, per cui i prezzi per queste produzioni si sono mantenuti abbastanza bassi per tutto il mese di ottobre e parte di quello di novembre, a causa della pressione sul mercato di una grande quantità di partite di prodotto di scarsa qualità”.

Da novembre iniziata l’impennata dei prezzi

Dalla metà di novembre, però, la situazione è radicalmente cambiata, perché la consapevolezza che una certa quantità di patate non verrà scavata (o, se lo sarà, avrà una qualità molto scadente) ha cambiato l’approccio al mercato da parte degli operatori, facendo impennare la curva del prezzo in un mese.

“Ora i prezzi sono stabili su livelli che, specialmente in Belgio, sono molto più alti rispetto alla media 2016-2021, ma già si parla di ulteriori possibili aumenti dopo le feste”.

Aumentano le richieste di patate da industria: “Comparto più redditizio”

Citterio osserva che la richiesta di patate per industria è in continuo aumento e si prevede che continuerà ad aumentare ancora almeno nei prossimi 3-5 anni, poiché sono in progetto, o stanno per essere realizzati, molti impianti nuovi, che richiederanno un notevole aumento delle superfici di coltivazione per poter essere alimentati. Tale richiesta va in competizione con le superfici dedicate ad altre colture, ma anche e soprattutto con le superfici dedicate alla coltivazione di patate da semina, stante le maggiori difficoltà ed i maggiori rischi, anche di carattere finanziario, che queste incontrano rispetto alle patate per industria”.

Citterio ricorda che la coltivazione di patate per industria richiede molti meno investimenti in termini di magazzini e macchinari di lavorazione del prodotto, necessita di meno manodopera, presenta un rischio molto minore di contestazione e permette incassi molto più veloci rispetto alle patate da semina. Finora il differenziale di prezzo era a favore delle patate da semina, ma se un forte aumento della domanda dovesse far crescere proporzionalmente e stabilmente anche i prezzi delle patate da industria (come successo verso la fine della scorsa stagione e come sta avvenendo anche adesso), produrre patate da industria potrebbe rivelarsi più redditizio, oltre che meno rischioso”.

Inoltre la forte limitazione all’uso dei fitofarmaci promossa dalla UE ha un impatto maggiore sulle patate da semina, che devono rispettare standard fitosanitari molto più elevati e sono quindi più penalizzate dalla politica “green” della UE.

“Nei prossimi anni quindi le case sementiere potrebbero avere difficoltà a reperire produttori disposti a coltivare patate da semina, perché l’attrattiva esercitata dai contratti per la produzione di patate da industria potrebbe essere irresistibile per molti agricoltori”.

Per l’imprenditore veneto è molto probabile che in generale il prezzo delle patate da semina aumenti per tutte le varietà, andando a posizionarsi stabilmente su valori molto più alti rispetto alla media degli ultimi anni.

Poca disponibilità di patate da semina e prezzi più elevati

Tornando alla situazione di quest’anno, la disponibilità di tuberi nel calibro da seme (28/35 e 35/55) è molto limitata (si parla addirittura del 50% in meno rispetto alla media), mentre vi è sovrabbondanza di tuberi grossi (55+). La carenza di calibro piccolo è molto diffusa causando poca disponibilità di patate da semina, tempi più lunghi (pressoché raddoppiati) per la lavorazione delle patate e la preparazione degli ordini e prezzi molto più elevati rispetto all’anno scorso.

“Pertanto il rischio di avere ritardi e difficoltà nell’evasione degli ordini è molto elevato”.

Si registra infine, specie per le varietà da consumo fresco, un progressivo frazionamento del mercato, con un aumento del numero delle varietà ed una diminuzione dei quantitativi per singola varietà. “Ciò crea naturalmente problematiche di carattere logistico, perché gestire tante varietà richiede impegno, spazio ed organizzazione. In più quest’anno, come detto, c’è un problema di disponibilità nei calibri piccoli, per cui ci aspettiamo di avere grossi problemi di ritardi nella preparazione degli ordini e possibili modifiche di calibro”. (e.z.)

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