Il 2014 verrà sicuramente ricordato come una delle annate più difficili del settore ortofrutticolo. Surplus produttivi, andamento climatico sfavorevole e consumi in flessione sono stati il corollario di tutta la campagna estiva, con poche eccezioni. Ora il mondo agricolo guarda con grande preoccupazione all’andamento delle produzioni invernali.
Nel bilancio negativo della campagna estiva figura anche il resoconto stagionale relativo alla patata. Per quanto riguarda la situazione del comparto da consumo fresco in Emilia Romagna la raccolta del prodotto è pressoché ultimata. La qualità generale delle partite raccolte entro il mese di luglio, che nel complesso rappresenta circa il 75% delle superfici coltivate, è risultata buona ma le condizioni di mercato e la cessione del prodotto si presenta difficoltosa.
Influiscono negativamente gli incrementi di superficie coltivate e le forti rese produttive, elemento che si registra in tutte le regioni italiane e nelle principali aree produttive europee. A ciò va sommato un evidente calo dei consumi che non favorisce il normale decumolo del prodotto immagazzinato Per quanto riguarda i prezzi si sta assistendo ad un preoccupante abbassamento delle quotazioni rispetto a quelle della precedente campagna, sia per prodotto in natura che confezionato.
In questa difficile situazione commerciale l’Associazione di Produttori APPE invita tutta gli operatori della filiera – cooperative e imprese commerciali private – ad agire con grande responsabilità, valorizzando la qualità del prodotto nazionale ed evitando di importare prodotto dall’estero. Un accorato appello l’Associazione APPE lo rivolge anche alla Moderna Distribuzione (GD e DO) affinché venga privilegiato il prodotto nazionale adeguatamente tracciato, controllato in merito alla qualità, garantito e certificato dalle Associazione dei Produttori aderenti.
E’ importante che non si verifichino di nuovo i casi denunciati nel corso delle annate precedenti, quando grandi quantità di patate francesi sono state spacciate, nei punti vendita, come prodotto italiano. Pur riconoscendo l’esigenza della competizione tra le diverse catene, occorre evitare azioni commerciali troppo aggressive che inneschino anomali abbassamenti dei prezzi facendo leva sulla situazione di particolare difficoltà di qualche operatore. Queste azioni avrebbero un effetto devastante su tutta la filiera e sui risultati economici per i produttori, che sicuramente il prossimo anno pianificherebbe prodotti diversi.
Infine un appello l’Associazione APPE lo rivolge alle istituzioni pubbliche, e particolarmente a quelle delegate alla vigilanza, affinché mettano in atto rigorosi controlli sull’introduzione delle patate di provenienza estera vendute come prodotto italiano. La sopravvivenza del comparto pataticolo è fortemente a rischio, sia in Emilia Romagna che nel resto del paese. solo un atteggiamento responsabile degli attori della filiera e un sostegno da parte delle istituzioni pubbliche potrà garantirne il futuro.