PATATA DELLA SILA IGP, PATTO COMMERCIALE TRA IL CONSORZIO DEI PRODUTTORI E TERRA MIA

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Un territorio d’eccellenza, un prodotto che ha saputo farsi riconoscere e continua a farlo sui banchi della GDO italiana, e non solo, grazie al grande lavoro compiuto sia dal Consorzio di Tutela che lo promuove e tutela, sia dall’O.P. Consorzio PPAS, che ne gestisce la produzione e la commercializzazione, divenendo oggi una realtà sempre più consolidata che fa della qualità e della certificazione in un’agricoltura 4.0 la sua filosofia quotidiana.

Stiamo parlando della Patata della Sila IGP, del Consorzio Produttori Patate Associati (PPAS) di Terra Mia Italia. Tra i due organismi è nato un rapporto di collaborazione commerciale improntato all’ulteriore sviluppo e conoscenza del prodotto: “Il PPAS – spiega il suo direttore commerciale Albino Carli – è nato nel 2003 per valorizzare la pataticoltura silana, che si caratterizza per la sua qualità. Il grande sforzo dei produttori inizialmente facenti parte del PPAS, dando vita ad un comitato promotore che si è occupato della richiesta di riconoscimento presso Bruxelles, ha condotto nel 2010 alla conquista del riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta per la Patata della Sila che ha permesso al nostro prodotto di essere al centro di un progetto commerciale capace di farlo approdare sui banchi delle maggiori insegne della GDO nazionale”. Qualità e territorio, quali le valenze? “La patata della Sila IGP è frutto di una coltivazione eco-compatibile che avviene ad un’altitudine media di 1200 metri sul livello del mare, in un ambiente incontaminato dove insiste il Parco Nazionale della Sila. Per queste caratteristiche oltre al marchio comunitario si fregia dell’indicazione di qualità “Prodotto di Montagna”.

Nell’ultimo periodo il mercato è mutato molto. Come state reagendo a questo cambiamento?

“Nell’ultimo periodo abbiamo visto una modifica sostanziale di tutte le condizioni di produzione. La strategia adottata nel tempo e focalizzata sulla ricerca costante della qualità risulta premiante perché quando si chiede un aumento (proprio in ragione dell’incremento dei costi di produzione) riusciamo ad ottenerlo più facilmente rispetto ad un prodotto basico. Siamo molto attenti alla campagna di comunicazione legata al nostro prodotto”.

Come nasce e con quali obiettivi la nuova collaborazione commerciale con Terra Mia Italia?

“Lo spirito è quello di capillarizzare ulteriormente la diffusione del nostro prodotto sui banchi della GDO, nel rispetto reciproco delle professionalità”.

Siete da sempre attenti alla tracciabilità e alle certificazioni del vostro prodotto. Come si integra il vostro sistema con quello molto scrupoloso in materia di Terra Mia Italia, che ha nella Blockchain e nel DNA controllato i propri cardini?

“Abbiamo un sistema di tracciabilità che conduce mediante un QR Code dal sacchetto all’azienda agricola che produce, pertanto eravamo già avanti nel processo di certificazione. L’inserimento in Blockchain era il passo successivo da compiere e la nuova collaborazione non farà che accelerarlo. Si tratta di passaggi obbligati che il mercato ormai richiede. Elementi come la sicurezza alimentare, la tracciabilità, la tutela dell’ambiente sono ormai fondamentali”.

Sono circa 80 i produttori che fanno parte del Consorzio PPAS. Come vengono selezionati?

“I nuovi e aspiranti tali attraverso degli audit iniziali molto scrupolosi. Gli attuali sono per gran parte certificati secondo lo standard Global Gap. Si tratta di aziende che devono seguire al minimo i disciplinari di produzione integrata rispettando le nostre linee tecniche, oltre al disciplinare di produzione Patata della Sila IGP. Cerchiamo di migliorare costantemente la qualità del nostro prodotto anche perché siamo fondamentalmente una Cooperativa riconosciuta come Organizzazione di Produttori e aiutiamo coloro che ne sono parte”.

Quali gli obiettivi di questo grande impegno, ora sinergico, con Terra Mia Italia?

“Incrementare ancora la conoscenza e l’immagine esterna del nostro prodotto aumentandone il valore percepito”.

Intere generazioni di contadini a partire dal 1800 hanno tramandato la tradizione di coltivazione della Patata rendendola la più diffusa dell’Altopiano. La Sila si estende per 200.000 ettari a cavallo delle provincie di Cosenza e Catanzaro. Il disciplinare della patata della Sila IGP individua la produzione in 26 comuni di queste provincie.

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