Giulio Romagnoli, l’imprenditore bolognese che è tra i principali operatori italiani nel settore delle patate, minimizza, questa mattina, sui giornali di Bologna, sul caso, che lo vede coinvolto, delle patate francesi ‘nazionalizzate italiane’, di cui si è occupata lunedì scorso la trasmissione Report e di cui si occupa dallo scorso dicembre la Procura di Bologna.
"Vendiamo ai centri di distribuzione diverse centinaia di migliaia di quintali di patate – ha dichiarato l’imprenditore all’edizione bolognese del Corriere della Sera -, di cui il 95% è italiano. Chiariremo tutto".
Mentre Il Resto del Carlino ha scritto che "nel 2013, l’azienda – che occupa 58 dipendenti – chiude con un fatturato di 33,5 milioni di euro. Fra settembre e dicembre del 2013 ha commercializzato 15.350 tonnellate di patate italiane (94,6%), 770 tonnellate di patate francesi (4,7%) e 96 di prodotti tedeschi e inglesi (0,6%)".
In generale, l’ampio articolo del Resto del Carlino – mentre il Corriere di Bologna ha un tono più duro – tende ad attenuare il caso ‘patata bollente’ e riporta con ampiezza le spiegazioni di Giulio Romagnoli e la sua posizione fortemente critica nei confronti del lavoro giornalistico di Report ("Parlerei di patata ribollita").
L’articolo del Carlino conclude con questa dichiarazione dell’imprenditore: "C’è massima serenità e fiducia in chi è deputato a fare chiarezza. Questo tipo di spettacoli non disturba questa serenità, ma certo dà solo più lavoro agli avvocati".
Sull’argomento leggi anche:
LA "PATATA BOLLENTE" DI REPORT: È FRANCESE MA DIVENTA ITALIANA
PATATA BOLLENTE, LA COLDIRETTI CHIEDE TRASPARENZA
PATATE FRANCESI E LE DENUNCE DI REPORT: PIOVE SUL BAGNATO