PARI DA NORIMBERGA: AL BIO SERVONO INNOVAZIONE E PROFONDITA’ DI GAMMA

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Biofach, pur confermandosi polo mondiale del biologico, ha evidenziato la tendenza, comune in ambito italiano al Sana, di essere sempre più la fiera del prodotto biologico trasformato e sempre meno fiera del prodotto fresco. I contatti avuti a Norimberga dal 10 al 13 febbraio dai due Consorzi delle mele biologiche dell’Alto Adige, il Bio Südtirol e Bio Val Venosta, confermano questa impressione. Il mondo della distribuzione specializzata tedesca ha presidiato Biofach con particolare attenzione a tutte le novità ma i buyer di ortofrutta della grande distribuzione mondiale hanno avuto più contatti con i marchi del biologico italiano alla Fruit Logistica di Berlino piuttosto che a Norimberga.

Di grande interesse è comunque apparsa Biofach 2016 al Consorzio Almaverde Bio, il cui direttore Paolo Pari si è dichiarato particolarmente soddisfatto dei contatti avuti in fiera. “Norimberga quest’anno – ha dichiarato Pari al sito specializzato GreenPlanet.net – ha mostrato lo sforzo delle aziende di produzione di fare innovazione di gamma e di prodotto. E questo per rispondere alla crescente propensione al consumo dei prodotti biologici, una propensione che ancora non trova corrispondenza nella realtà. I consumi certamente sono cresciuti e crescono ma questa crescita sarebbe ben maggiore se esistessero condizioni più favorevoli al biologico. Serve la capacità di programmare un’offerta più ampia a livello produttivo. E’ necessario cresca il numero dei negozi specializzati, soprattutto nella nostra realtà italiana. Stanno crescendo nella grande distribuzione i prodotti a marchio del distributore e ciò è un bene perché nelle private label c’è sempre più spazio per il bio”.

Insomma per Pari – il cui Consorzio è uscito dal 2015 con una crescita mai vista prima – il biologico tira ma per allargare davvero il mercato, uscendo definitivamente dalla sua nicchia, ha bisogno di presupposti nuovi: appunto profondità di gamma, innovazione di prodotto, un alto contenuto di servizio “perché è quello che il consumatore oggi si aspetta da un prodotto bio”. La sfida che anche le aziende più attrezzate hanno davanti lascia pensare che ci sia necessità di un’ulteriore concentrazione dell’offerta se si vuole rispondere alle grandi aspettative dei consumatori italiani, europei e di tutto il mondo.

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