PARI (ALMAVERDE BIO): “L’OFFERTA BIO SI DOVREBBE POSIZIONARE INTORNO AL REPARTO ORTOFRUTTA”

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Il consumatore di biologico è giovane, fortemente attratto dall’innovazione tecnologica, consapevole, informato e attento a ciò che mangia. È, più sinteticamente, un consumatore evoluto. È questo il profilo che emerge dalla ricerca Eurisko presentata ieri da Paolo Pari, direttore di Almaverde Bio, durante l’incontro a Bologna dal titolo “La quarta e la quinta gamma nel futuro del biologico. Innovazione, salute e servizio” (vedi news).

Secondo gli ultimi dati Nomisma, nel 2016 la domanda di biologico in Italia ha superato i 3 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente, con un tasso di penetrazione passato dal 69% del 2015 al 74% dello scorso anno, di cui il 68% sono classificati come “user frequenti”, ovvero con una frequenza di acquisto di almeno una volta a settimana. E l’ortofrutta fresca, nel carrello della spesa biologica, rappresenta ben il 74% del totale degli acquisti. Tutto questo – sostiene Pari – fa pensare che “un’offerta articolata del biologico dovrebbe essere posizionata nel punto vendita attorno all’ortofrutta”. Non a caso il Gruppo Apofruit propone, unico in Europa, la gestione shop to shop delle Isole Almaverde Bio. Oggi il progetto delle Isole può essere considerato una delle forme più evolute di vendita del biologico in Italia, ed è destinato a crescere ancora. Attualmente le Isole a marchio sono 5 con vendita assistita e 7 con la formula del libero servizio. Presto si aggiungeranno anche quelle di Roma (entro la fine di marzo), Terni e Pesaro.

La dinamicità e la propensione all’innovazione, che permette a Canova di intercettare velocemente tutti i nuovi bisogni del mercato, è pienamente espressa nell’anno del suo ventesimo anniversario attraverso una lunga serie di novità che riguardano la produzione certificata, la logistica, il portafoglio di prodotti e la comunicazione al consumatore finale.

A tal proposito, il direttore generale Ernesto Fornari ha annunciato il prestigioso accreditamento dello stabilimento di Longiano per il marchio Demeter riservato all’ortofrutta biodinamica. Si tratta di un grande valore aggiunto per la commercializzazione internazionale. In fatto di logistica, il network di Canova si compone di diverse piattaforme in Italia con Canova Longiano, Vivi Toscano a Firenze e Vivi Romano e all’estero in Francia, Spagna ed Egitto. Negli ultimi due anni sono stati fatti molti sforzi per garantire al consumatore una gamma completa di prodotti e una qualità eccellente. “Un’obiettivo raggiunto – spiega Fornari – grazie al rapporto diretto con oltre 800 aziende agricole bio in Italia, tre stabilimenti di Apofruit dedicati, 2 partner esclusivi con piattaforme operative O.P. Terra di Bari (per uva e ciliegie), S.F.T. (per le mele), diverse piattaforme specialiste di prodotto fresco (per sedano, broccoletto, finocchio, cavolfiore, peperone, fragole, meloni, limone, arance, carote e patate) oltre alle piattaforme specialiste di IV e V gamma, legumi secchi e cereali”.

Anche in termini di innovazione di prodotto sono tante le novità presentate alla distribuzione per il 2017. All’ampio assortimento già proposto, che va dalla prima gamma di verdura e di frutta – per il retail e il food service – fino ai germogli, passando per la prima gamma evoluta e le proposte di legumi secchi, cereali e zuppe, sono state illustrate molte nuove referenze da Enrico Casadei, responsabile commerciale per la quarta e la quinta gamma.

“Le Artigianali”, una nuova gamma di prodotti che offre il servizio tipico della quarta e quinta gamma unito ad un livello unico di artigianalità. Ricette preparate a mano seguendo la stagionalità in campo, in grado di garantire una migliore conservabilità del prodotto e una maggiore personalizzazione della ricetta, proprio perché non industriale. Fanno parte di questa nuova linea: 4 diversi tipi di insalate (carote-mais; foglie-frutta, ciliegino-carota, cipolla-noci), 2 diverse proposte di Pronti da Cuocere (minestrone di verdure fresche e mix di verdure da spadellare) e 3 declinazioni differenti di burger vegetali (viola, verde, arancio). Ma non solo, saranno presto in scaffale 10 nuove tipologie di zuppe pronte, oltre a 5 nuovi prodotti che saranno lanciati sul mercato per il periodo primavera-estate, e una nuova linea di erbe aromatiche disponibili tutto l’anno (prezzemolo, basilico, salvia, menta e rosmarino). Infine saranno lanciate anche 2 novità nei secchi, ovvero semi di chia e quinoa in confezioni da 200 grammi. Particolare attenzione sarà dedicata ai germogli, già in assortimento, ma che verranno proposti e comunicati per il loro elevato contenuto nutraceutico.

Oggi la IV e V gamma rappresentano una scelta in grandissimo sviluppo in particolare sul biologico – mentre la crescita è più limitata per il comparto convenzionale – come evidenzia il professor Roberto Della Casa dell’Università di Bologna. Più 36% anno su anno dei prodotti bio di IV e V gamma, per un giro d’affari nel 2016 di 21 milioni euro: sebbene si tratti di una fetta di mercato del solo 3% rispetto al totale della categoria, incluso dunque il convenzionale, è evidente che la domanda è in deciso aumento.

Realizzare una proposta “ibrida” tra prodotto biologico e uno ad alto contenuto di servizio è il futuro del comparto, non dimenticando che i reparti ortofrutta dovranno necessariamente rivoluzionarsi per accogliere le proposte di category che si stanno delineando sulla IV gamma, e che il biologico sembra stia interpretando al meglio.

Chiara Brandi

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