“Sono entusiasta di questa edizione di Marca, che mi ha permesso di incontrare tutti i partner della Grande Distribuzione, rafforzare i rapporti e raccontare la nostra vocazione di Marca Rosaria”.
Aurelio Pannitteri (nella foto), patron del celebre brand Arancia Rosaria e presidente dell’omonima Organizzazione di Produttori di Belpasso (Catania), esprime piena soddisfazione per la kermesse bolognese che si è chiusa la scorsa settimana, alla quale ha partecipato col suo stand nella piazza di Marca Fresh.
“La fiera è stata anche l’occasione di rapportarci con nuovi potenziali clienti, che hanno riconosciuto la qualità e il servizio che in questi anni abbiamo consolidato”, afferma l’imprenditore siciliano.
Periodo positivo per l’azienda, che continua il suo percorso di espansione: “Nell’ultimo anno, la famiglia Pannitteri ha acquistato 137 nuovi ettari di terreni, tutti già ‘agrumetati’ e in produzione”, dichiara il presidente dell’OP etnea. Ettari che si vanno ad aggiungere ai 1.700 ettari complessivi della OP, una realtà che conta 300 dipendenti e 30.000 tonnellate di arance commercializzate in sei mesi di attività annuale.
Lo spot pubblicitario sbarca all’estero
Tra le novità, una importante riguarda la comunicazione: il pluripremiato spot pubblicitario realizzato con l’agenzia di comunicazione integrata PubliOne sbarca all’estero. Verrà diffuso sulle principali emittenti TV dei Paesi Scandinavi. “Una scelta che consolida la nostra posizione di leadership anche in questi mercati” dichiara Pannitteri.
La campagna pubblicitaria, che racconta con verità e freschezza l’origine degli agrumi Rosaria e di come abbiano dentro il fuoco dell’Etna, fino a marzo continuerà ad essere trasmessa regolarmente sulle principali reti RAI e Mediaset e su La7, oltre che nelle sale cinematografiche.
I prodotti di punta del periodo, accanto al Tarocco Rosaria, fiore all’occhiello dell’offerta che dalla seconda settimana di dicembre delizia i consumatori di tutta Italia, nessuna regione esclusa, sono Nova, clementina tardiva che cresce sulla costa jonica e sta raccogliendo grandi consensi tra distributori e consumatori, e Taclè, un ibrido derivante dall’incrocio tra il Tarocco e la clementina che racchiude il meglio degli agrumi da cui proviene.