PALLOTTINI: “PROPORREMO AL MINISTERO UNA RAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI”

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di Cristina Latessa

Per la filiera agroalimentare è giunto il momento di essere considerata, sia nei numeri che nelle attenzioni delle istituzioni, nella sua dimensione totale, che va dal campo alla tavola. Bene lo ha sottolineato ISMEA nel suo rapporto 2023 sull’agroalimentare italiano presentato ieri a Palazzo Merulana a Roma (presente il ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ma anche i rappresentanti della filiera al completo, ndr), dove si evidenzia che se è di 64 miliardi di euro il valore aggiunto relativo all’agricoltura e all’industria alimentare nel 2022 (il 3,7% del Pil), questo valore sale a 124 miliardi di euro prendendo in considerazione anche distribuzione e ristorazione, per un peso del 7,7% sull’intera economia che arriva addirittura al 15,2% includendo pure i servizi e le attività di trasporto, logistica e intermediazione.

E, tra gli intervenuti al talk show che ha fatto seguito alla presentazione del rapporto Ismea, c’era anche il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini (nella foto) che ha risposto alla preoccupazione del ministro sull’eccessivo numero dei Mercati (“Averne 124 è scandaloso”, ha detto Lollobrigida), annunciando che porterà alla prossima assemblea annuale di Italmercati una proposta di razionalizzazione e ottimizzazione della rete.

Il Corriere Ortofrutticolo ha intervistato a fine lavori il presidente Pallottini, chiedendo se questo concetto di filiera allargata, e che va quindi coinvolta in tutti i programmi e consultazioni relative alle esigenze e strategie del comparto agroalimentare, è stato ben compreso dal governo.

“Sì, con difficoltà, perché poi ci sarebbe da rivedere la conformazione dei ministeri… Io penso che il ministero dell’agroalimentare prima o poi debba vedere la luce. Comunque, già il fatto che il ministro abbia attuato una collaborazione tra ministeri diversi, mentre prima ognuno andava per la sua strada, è una prima risposta a questa esigenza. Io ho sempre condiviso questo concetto di filiera allargata e mi sembra che ISMEA nelle sue analisi l’abbia utilizzato, vediamo poi a livello istituzionale, quello che avverrà a livello di governo e di regioni”.

– Dal palco lei ha espresso il rammarico dei Mercati per non essere stati inclusi nel bando per il Parco Agrisolare fotovoltaico.

“Sì, visto che una delle preoccupazioni che registriamo è una ripresa dell’aumento dei costi energetici, e già ci sono avvisaglie legate a questa drammatica situazione in Medio Oriente, appare ancora più anacronistico che i Mercati siano stati esclusi da questo bando e abbiamo quindi chiesto al ministro – purtroppo non è stato possibile in corsa ma ci candidiamo per il futuro – che i Mercati siano considerati pezzi della filiera, possano quindi beneficiare di questa opportunità. Non si capisce perché uno stabilimento di lavorazione del pomodoro può farlo e il mercato all’ingrosso no, noi siamo molto più connaturati alla filiera agricola”.

– A maggio Italmercati presenterà dunque una proposta di razionalizzazione della Rete?

“Sì, Italmercati è nata anche per fare questo, aiutare il processo di razionalizzazione del sistema dei Mercati, che può avvenire anche in vari modi, per esempio razionalizzando la governance, o dando premialità ai Mercati di rilevanza nazionale. Da parte mia, ho preso l’impegno con il ministro Lollobrigida di presentare nella nostra prossima assemblea annuale a maggio 2024 una proposta di razionalizzazione e ottimizzazione della rete. Vedo con piacere che in questa direzione c’è anche interesse da parte del mondo della produzione, da Coldiretti a Confagricoltura, un elemento che mi conforta, perché vuol dire che è una cosa condivisa dalla filiera”.

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